Si torna a viaggiare in Cina: le regole e la mappa dei voli dall’Italia
Dopo tre lunghi anni la Cina ha riaperto al turismo internazionale lo scorso 15 marzo e le ambasciate hanno ripreso […]
Dopo tre lunghi anni la Cina ha riaperto al turismo internazionale lo scorso 15 marzo e le ambasciate hanno ripreso ad emettere le varie tipologie di visti per stranieri, compresi quelli per turismo.
In questo articolo:
Vediamo quali sono le nuove regole per entrare nel Paese del Dragone e, soprattutto, come è cambiata la mappa dei voli per raggiungere la Cina dall’Italia.
La riapertura della Cina – che in questi anni ha messo in atto le restrizioni più dure e lunghe per contrastare la pandemia da Covid-19 – è stata annunciata lo scorso gennaio, ma prevede ancora la necessità di presentare alcune certificazioni.
Le regole per entrare in Cina, tra visti e tamponi
Secondo il sito ufficiale dell’ambasciata della Repubblica Popolare della Cina in Italia, oltre a riprendere il rilascio dei visti (anche quelli per trattamenti medicali) viene anche ripristinata la validità dei visti rilasciati prima del 28 marzo 2020 e non ancora scaduti.
Tornano poi ad essere esenti da visto le seguenti situazioni: chi accede all’isola di Hainan, i passeggeri delle navi da crociera che entrano a Shanghai; gli stranieri in gruppi provenienti da Hong Kong e Macao che entrano dalla provincia di Guangdong.

Pixabay
Ai passeggeri che partono dall’Italia per la Cina su voli diretti, però, è chiesto di presentare la certificazione di negatività al Covid effettuata tramite test molecolare (RT-PCR) o antigenico (anche tramite l’autotest antigenico rapido, sottolinea l’ambasciata). I test vanno effettuati nelle 48 ore precedenti l’imbarco.
Ma non finisce qui. Il sito dell’ambasciata cinese in Italia specifica:
Dopo aver ricevuto un risultato negativo al test, sarà necessario compilare il formulario online “Entry/exit health declaration card of the People’s Republic of China” (la Carta di dichiarazione sanitaria di ingresso/uscita della Repubblica Popolare Cinese) tramite il mini-programma di WeChat “Customs Passenger Fingertip Service”, tramite la pagina internet: (https://htdecl.chinaport.gov.cn) o tramite l’applicazione “Pocket Customs”.
A bordo degli aerei, inoltre, è obbligatorio indossare le mascherine e, una volta arrivati a destinazioni è necessario completare “le procedure doganali con la suddetta Dichiarazione doganale.
La Dogana effettuerà tamponi a campione, e le persone che presentano la Dichiarazione con anomalie o che presentano febbre e/o altri sintomi saranno sottoposte a un test. Con l’esito positivo si deve restare in isolamento domiciliare, presso residenze o effettuare un trattamento medico”.
I rischi per i grandi hub europei
Nonostante test e rischio isolamento a beneficiare in prima battuta della riapertura cinese saranno sicuramente i viaggi d’affari, quelli legati al Mice (acronimo per meeting, incentive, convention e exhibition) e i viaggi leisure soprattutto di gruppo.
La riapertura del mercato cinese in entrata e in uscita, inoltre, avrà un forte impatto su tutto il sistema dei viaggi e del turismo a livello globale, ma resta il punto interrogativo sulla tenuta di alcuni scali aeroportuali europei.
Amsterdam, Parigi, Francoforte e Heathrow (tra gli altri) dovranno coniugare gli enormi flussi in arrivo e in partenza per la Cina con un sovraffollamento già pre-esistente dovuto alla carenza di personale e agli strascichi del caos voli dell’estate 2022 che sembra pronto a ripetersi anche nella prossima estate.
Come volare in Cina (con scalo)
Anche per questo motivo diventa meno invitante pensare di volare in Cina facendo scalo in uno dei due grandi hub europei nonostante Air France, per esempio, abbia lanciato un operativo importante già da febbraio e che prevede a partire dal primo luglio voli giornalieri verso Pechino, Shanghai e Hong Kong.
Klm prevede di aumentare le frequenze verso il gigante asiatico a partire dal 26 marzo operando tre volte a settimana da Amsterdam a Hong Kong e con sei voli no-stop sia per Pechino sia per Shanghai, che diventeranno quotidiani da maggio.
Il Gruppo Lufthansa per il momento ha annunciato il raddoppio dei voli diretti dalla Germania, che dal mese di marzo sono diventate quindi nove frequenze settimanali, ma non ha ancora diramato i dettagli degli operativi.
Una delle opzioni più attraenti per i viaggiatori, resta lo scalo negli Emirati Arabi. Emirates, infatti, dal 29 marzo aumenta le frequenze verso Hong Kong con un servizio giornaliero no stop dal suo hub di Dubai.
Per Shangai, invece, la compagnia opera un volo giornaliero operato con Boeing 777-300Er; mentre su Guangzhou il volo giornaliero è servito con l’A380. Anche per Pechino Emirates opera un volo quotidiano con Boeing 777-300E.
Korean Air, infine, offre ben 84 collegamenti settimanali e arriverà a 99 frequenze settimanali entro fine maggio con collegamenti dagli aeroporti di Incheon e Gimpo per le principali città cinesi, soprattutto Pechino e Shanghai.
Qatar Airways, infine, dal 26 marzo riprenderà i voli diretti da Doha all’aeroporto Daxing International di Pechino e porterà a un volo giornaliero la rotta Doha-Guangzhou to daily flights.
Arriva in ritardo British Airways: dal 3 aprile torna la Londra Heathrow-Shanghai Pudong con sette frequenze settimanali, mentre la Londra Heathrow-Pechino ripartirà il prossimo 3 giugno.
I voli diretti dall’Italia
Assente Ita Airways, che non prevede nessun volo sulla Cina come confermato da Emiliana Limosani alla BIT, l’unica compagnia aerea italiana che vola direttamente verso il gigante asiatico è il vettore del Gruppo Alpitour, Neos.
La compagnia italiana vola da Milano Malpensa ogni mercoledì con destinazione Nanchino. Il ritorno dalla Cina è previsto ogni venerdì ed entrambi i voli sono operati con B787 Dreamliner.
Dal 26 marzo, invece, Air China volerà da Roma Fiumicino verso Pechino con quattro collegamenti alla settimana – lunedì, martedì, giovedì e sabato – operati con Airbus A350-900, che sostituisce il B787-9 Dreamliner utilizzato nel pre-Covid. Da Roma, inoltre, la compagnia aerea opera già la rotta verso Hangzhou tre volte alla settimana con Airbus A330-300.
Ma il network da Milano Malpensa di Air China è ancora più importante: il volo diretto su Shanghai riparte dal 26 marzo e avrà frequenze giornaliera. Anche il Milano-Pechino che ad oggi è trimestrale diverrà giornaliero con l’inizio dell’orario estivo Iata. Confermato anche per l’estate il volo che da Malpensa vede decollare tre volte a settimana un aereo Air China con destinazione Wenzhou.
China Eastern opererà sempre dal 26 marzo quattro frequenze settimanali tra Roma Fiumcino e Shanghai.
A partire dal 1° luglio, invece, Cathay Pacific opererà tre voli settimanali tra Milano Malpensa e Hong Kong (al momento i voli sono due a settimana) e potrebbe riaprire il diretto da Roma Fiumicino entro fine anno. A bordo di Cathay, inoltre, non è obbligatorio indossare la mascherina.
Resta da vedere se nelle prossime settimane anche Hainan Airlines, China Southern e Sichuan Airlines riprenderanno i voli diretti per l’Italia, così come operavano prima della pandemia.
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