Pensi che la tua poltrona di economy sia scomoda? Ecco come dorme l’equipaggio a bordo di un aereo
L’equipaggio di un aereo a lungo raggio dorme nelle cuccette che sono ricavate in varie parti dell’aereo, ecco dove sono e come sono
I voli sono sempre più lunghi. Uno in partenza dall’Italia è nella top 20 mondiale della durata e tra qualche anno si volerà, senza scalo da Sydney a Londra e New York, 20 ore senza scendere dall’aereo. Le poltrone per i passeggeri diventano letti, c’è perfino chi propone delle camere matrimoniali per i passeggeri più esclusivi. Certo, la massa invece vola nella parte posteriore dell’aereo dove siedono anche 10 persone per fila.
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C’è anche una compagnia che ha deciso di installare delle cuccette a bordo dell’aereo, brandine che possono essere prenotate dai passeggeri di classe turistica per dormire qualche ora lungo il tragitto e darsi il cambio con altri passeggeri (previa sanificazione).
Dove dorme l’equipaggio
Ovviamente dipende dall’aereo, dalla tratta e dalla tipologia di allestimento scelto dalla compagnia. Ad esempio, a bordo degli A321 de La Compagnie, il vettore che vola con poltrone di sola business class, ci sono due poltrone riservate all’equipaggio in ultima fila.
Si chiude la tendina e il personale di bordo può cercare di rilassarsi durante il volo, così come fanno i passeggeri. La soluzione della tendina è presente anche su aerei a fusoliera larga, dove non è presente la zona appartata per l’equipaggio.
Il Crew rest
C’è chi lo chiama “crew rest” chi invece “crew bunk”, per i comuni mortali sono le cuccette dove gli assistenti di volo e i piloti vanno a riposarsi durante i voli a lungo raggio. Ogni modello di aereo ha la propria configurazione, ovviamente in base allo spazio disponibile. E’ naturale quindi che tra un A330 e un A380 ci sia una differenza abissale.
Quello qui sopra è l’unico crew rest installato a bordo degli A330neo ordinati da ITA Airways. C’è posto per 8 membri dell’equipaggio e si trova al piano inferiore rispetto a quello dove viaggiano i passeggeri. L’ingresso è nascosto dietro una porta al centro della cabina.
A bordo dei 787 di KLM ci sono due zone per il riposo. La prima frontale per i piloti, ci si accede direttamente dall’esterno della cabina di pilotaggio; la seconda è nella coda dell’aereo ed è quello destinato all’equipaggio. A bordo ci sono 11 assistenti di volo e qui ci sono 6 stanzette.
Qui a turno gli assistenti di volo vanno a riposare durante il volo. Ogni cuccetta ha una tendina per isolarsi, una presa di corrente e una luce personale.
Questa è la zona di riposo a bordo dell’A350 per i piloti. La porta è subito fuori dalla cabina di pilotaggio, I piloti possono essere impiegati per un tempo massimo di volo di 8 ore durante 24 ore consecutive, ridotte a 6 ore per attività svolta totalmente nel corso dell’arco notturno. Questo bellissimo angolo di privacy permette riposarsi su una poltrona o di dormire in comode cuccette.
La seconda zona “Crew rest” a bordo degli A350 di ITA è in coda all’aereo. E’ composta da 5 cuccette per permettere il riposo di tutto il resto dell’equipaggio di bordo.
Come funzionano le pause per gli equipaggi
La premessa è che ogni compagnia ha le proprie regole e ogni equipaggio ha le proprie abitudini. Io ho messo insieme quello che mi hanno raccontato alcuni piloti ed assistenti di volo con cui ho parlato. Per i piloti poi incide tantissimo la durata del volo e il numero di personale a bordo, perchè spesso capita che a bordo ci siano più di due piloti e quindi i turni funzionano diversamente.
Se un volo, come ad esempio Milano New York, puoi effettuarlo anche senza un crew rest, i voli più lunghi, come un Fiumicino Buenos Aires o un New York Singapore, che attualmente è il volo più lungo del mondo, puoi farlo solo con aerei dotati di cuccette per l’equipaggio.
In linea di massima l’equipaggio si divide il tempo a bordo. Ad esempio, se su volo Londra Los Angeles sono previsti due servizi, viene diviso il tempo di pausa tra la fine del primo e l’inizio del secondo e gli assistenti di volo si dividono il tempo in due turni, uno è operativo e l’altro è in break. Se c’è anche un servizio centrale, ad esempio dall’Italia i voli verso Buenos Aires, lo spuntino viene servito nei 30/45 minuti tra due turni di riposo.
L’uscita di emergenza
Ogni crew rest ha, come minimo, una uscita di sicurezza. In caso di impossibilità di utilizzare la porta normale sono presenti delle botole, su soffitto o sotto i letti a seconda che la zona sia sopra o sotto la cabina passeggeri. Queste botole possono essere utilizzate in caso di problemi con la porta principale: in questo modo l’equipaggio è in grado di uscire da più punti differenti e non rimanere bloccato dentro.
Le cuccette sono arrivate anche per i passeggeri
L’idea è di Air New Zealand, nel 2024 saranno installate le prime Skynest, ovvero le cuccette di economy che i passeggeri dei voli a lungo raggio da o per la Nuova Zelanda potranno prenotare per qualche ora a pagamento.
In conclusione
Quello che ho scoperto, chiacchierando con i diversi equipaggi, è che in base alla presenza, o meno, del crew rest e della possibilità di riposare in volo, ci saranno tempi minimi di riposo a terra per gli equipaggi.
Questo vuol dire che se c’è la zona dove si può dormire a bordo, il personale potrà ripartire più velocemente una volta arrivato a destinazione. In soldoni, vuol dire che la compagnia spende per installare le cuccette, nel caso dell’A33oneo di ITA rinunciando a spazio in stiva, per risparmiare poi sul personale e relative spese di trasferta quando usa l’aereo su rotte di lungo raggio.
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