Matrimoni Lufthansa-ITA e Iberia-Air Europa a rilento: il “no” degli aeroporti e i dubbi dell’Europa
Tutti contro il consolidamento aereo in Europa. Sembra inusuale, a tratti incomprensibile; ma le varie attività di fusione che dovrebbero […]

Tutti contro il consolidamento aereo in Europa. Sembra inusuale, a tratti incomprensibile; ma le varie attività di fusione che dovrebbero farsi strada – da Lufthansa-ITA a Iberia-Air Europa, passando per la vendita di Tap e l’ingresso di Air France-Klm in SAS – vanno avanti a rilento e continuano ad attirarsi più critiche che elogi.
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Nonostante questo processo dovrebbe uniformare il mercato europeo a quello nordamericano (negli USA Delta, American, United e Southwest controllano il 75% del mercato) e limitare l’avanzata delle low cost, dando maggiori benefici ai clienti, soprattutto i frequent flyer.
Da un lato la Commissione Ue continua ad approfondire lo studio dei processi di acquisizione e ad allungare i tempi di un eventuale via libera; dall’altro cinque potenti associazioni continentali si sono schierate a sorpresa contro il consolidamento in atto.
Gli aeroporti contro il consolidamento
Partiamo da quest’ultima novità. Negli scorsi giorni le associazioni europee delle agenzie di viaggi e tour operator (ECTAA), degli aeroporti (ACI Europe), dei consumatori (BEUC), dei passeggeri (EPF) e delle grandi agenzie di viaggi online (EU Travel Tech) hanno lanciato un appello in un comunicato congiunto avvertendo sulla pericolosità del processo di consolidamento in atto nei cieli del vecchio continente.

Le code di Lufthansa, Austrian e Swiss
Secondo il comunicato, infatti, imitare il modello statunitense porterebbe a “meno connettività con ricadute negative sulle comunità e i passeggeri; mentre le compagnie aeree avrebbero solo maggiori benefici”.
L’analisi delle associazioni europee, infine, sottolinea come le operazioni che riguardano ITA, Air Europa, Sas e Tap porteranno i cinque maggiori gruppi (Lufthansa, Air France-Klm, Iag, Ryanair e easyJet) a controllare il 73,5% del mercato rispetto al 47% di quasi venti anni fa (2005).
“Il consolidamento limiterà drasticamente la competitività in migliaia di rotte, dando la possibilità ad alcune compagnie di abusare della loro posizione dominante in alcuni mercati. L’Unione europea può ancora fermarsi e imparare dagli errori commessi negli Usa, dove l’assenza di concorrenza a prezzi più alti e servizi di qualità più bassa”, ricordano le associazioni.
Ma queste affermazioni, a detta di chi scrive, non sembrano confortate dai fatti. Il consolidamento negli Usa ha permesso la coesistenza di vari modelli di business e di un’aggressiva competizione su tantissime rotte; i prezzi al momento non sono più alti di quelli europei. Anzi, in alcuni casi e sulle rotte più trafficate c’è tantissima offerta e prezzi bassi.
Inoltre, per conformazione geografica e industriale negli Usa non c’è un sistema ferroviario capillare ed efficiente che compete con il trasporto aereo; a differenza di quanto succede in Europa.
Stallo sui piani Iag-Air Europa
Nel frattempo, anche l’Ue continua a tentennare e ad allungare il via libera all’acquisizione del 100% di Air Europa da parte di Iag (Iberia e British) e del 41% di ITA Airways da parte di Lufthansa Group. E non è detto che alla fine le operazioni andranno in porto.
Nelle ultime settimane, infatti, la Commissione europea ha annunciato l’apertura indagini approfondite sulla due proposte di acquisto.
Il 23 e 24 gennaio scorso Bruxelles ha infatti allungato i tempi d’esame delle due operazioni e, negli stessi giorni, ha scelto di studiare con attenzione anche il piano di privatizzazione di Tap (a cui guardano con interesse sia Lufthansa sia Air France) proposto dal governo portoghese. In quest’ultimo caso, però, è più l’instabilità politica che i problemi di concorrenza che preoccupano Bruxelles.
Riguardo al caso Air Europa, la Commissione europea “teme in via preliminare che l’operazione possa ridurre la concorrenza nel mercato dei servizi di trasporto aereo di passeggeri su diverse tratte nazionali, a corto raggio e a lungo raggio dentro e fuori la Spagna“. Sia Iag (ovvero Iberia e Vueling) sia Air Europa gestiscono una vasta rete di rotte nazionali in Spagna, rotte a corto raggio in Europa e rotte a lungo raggio, in particolare da e per l’America Latina.
“Iag e Air Europa sono concorrenti forti e vicini nella fornitura di servizi di trasporto aereo di passeggeri su alcune rotte interne, da e verso la Spagna”, ha osservato la Commissione.
In particolare, Bruxelles è preoccupata per una riduzione della concorrenza sulle rotte interne spagnole; rotte tra la Spagna continentale e le Isole Baleari e Canarie; i servizi tra Madrid e alcune grandi città europee; e le rotte a lungo raggio tra Madrid e il Nord e il Sud America, su cui entrambe offrono un collegamento diretto e affrontano la concorrenza di poche altre compagnie aeree.
L’indagine infine riguarda anche la quantità di slot delle due compagnie aeree, in particolare sull’aeroporto di Madrid-Barajas.
La Commissione ha 90 giorni lavorativi per decidere se l’acquisizione può andare avanti, così Iag scoprirà solo nel mese di giugno se potrà procedere.
Ita-Lufthansa, se ne riparla a giugno
Stesso discorso vale per Lufthansa con Ita. A giugno, però, non solo ci saranno le elezioni europee (che potranno cambiare poi strategie e orientamenti rispetto a questo tema); ma saremo già in pieno orario estivo Iata e i network saranno già ben definiti. Un bel problema per chi avrebbe preferito procedere a una riorganizzazione della rete di collegamenti in vista del periodo estivo, il più sfidante ma anche il più redditizio.
Sul caso Lufthansa-Ita, invece, i tedeschi avevano già in anticipo offerto concessioni (su slot e rotte) nel tentativo di facilitare un via libero rapido all’accordo da parte della Commissione. Concessioni che non sono state considerate sufficienti. La Commissione ora ha tempo fino al 6 giugno per prendere la sua decisione.
“Con l’apertura dell’indagine approfondita, vogliamo valutare ulteriormente l’operazione e garantire che l’acquisizione di ITA non riduca la concorrenza nel traffico a breve e lungo raggio e che non porti a prezzi più elevati, minore capacità o minore qualità per i servizi di trasporto aereo passeggeri in e fuori dall’Italia”, ha detto Margrethe Vestager, commissionario Ue per la Concorrenza.
La decisione, quindi, prolunga il già lungo e affannoso processo di garantire un futuro stabile e integrato per la nostra compagnia di bandiera. In particolare, la Commissione è preoccupata dal fatto che l’accordo potrebbe ridurre la concorrenza sulle rotte tra l’Italia e l’Europa centrale.
Per quanto riguarda le rotte a lungo raggio verso il Nord America, l’Ue ha dichiarato che valuterà ulteriormente se ITA, Lufthansa e i partner della joint venture transatlantica (United Airlines e Air Canada) debbano essere trattati come una singola entità, dopo la fusione.
“L’operazione potrebbe ridurre la concorrenza su alcune rotte a lungo raggio tra l’Italia e gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone e l’India. L’operazione potrebbe creare o rafforzare la posizione dominante di Ita presso l’aeroporto di Milano Linate, il che potrebbe rendere più difficile per i concorrenti fornire servizi di trasporto aereo passeggeri dallo scalo in questione”, ha sottolineato la nota della Commissione.
I movimenti su Tap e Sas
Intanto, mentre tutti si aspettavano l’offerta di Air France-Klm per l’acquisizione di Tap Air Portugal, il gruppo franco-olandese ha sorpreso il mercato con un’offerta (a ottobre scorso) per una quota del 20% in Scandinavian Airlines (SAS) che potrebbe anche crescere in futuro.
La crisi politica portoghese ha rallentato infatti il processo di privatizzazione del vettore di bandiera (come successo tante volte con Alitalia e Ita negli ultimi anni). Una volta che il bando sarò pronto in lizza ci saranno sia Lufthansa sia Air France-Klm.
E a livello più piccolo, sempre in Nord Europa, a dicembre Norwegian Air ha invece ottenuto il via libera per l’acquisizione del vettore regionale Wideroe.
Gli accordi fanno felici i frequent flyer?
Il trasporto aereo europeo, quindi è in fermento; ma non tutti vedono di buon occhio questo processo. Toccherà aspettare almeno il 2025 per capire se avremo anche nel vecchio continente una sana e strategica concorrenza tra grandi gruppi e tra due modelli (legacy e low cost) – uniformandosi così al mercato non solo nordamericano ma globale (vedi Medio Oriente e Asia) – oppure se si continuerà a sperimentare, in maniera un poco più disordinata, varie formule di integrazione e disgregazione.
Sembra scontato, inoltre, che una maggiore aggregazione in Europa migliorerebbe la vita e le attività dei frequent flyer. La crescita dei tre grandi gruppi (Lufthansa, Air France-Klm e Iag) che fanno riferimento alle tre grandi alleanze (Star Alliance, Skyteam e Oneworld) darebbe ai passeggeri maggiori opportunità di connessioni, più possibilità di accumulare miglia e punti (e di spenderli), di accedere alle lounge e di usufruire di vantaggi e partnership.
I limiti del programma fedeltà Volare di Ita (nonostante gli accordi e le novità recenti e quelle in arrivo) sono evidenti; mentre un futuro ingresso in Miles & More di Lufthansa Group cambierebbe le prospettive dei tantissimi clienti italiani.