Troppi furti sull’Air Force One: la Casa Bianca striglia i giornalisti
Quando si chiede ad un av geek quale sia l’aereo in cui sogna di volare, la risposta è banale e […]
Quando si chiede ad un av geek quale sia l’aereo in cui sogna di volare, la risposta è banale e ripetitiva: il Boeing 747 o l’Airbus A380, quasi una rarità nei cieli mondiali, oppure il Concorde (oramai impossibile).
In questo articolo:
Per chi vola più in alto – scusate il gioco di parole, dovevo farlo – il velivolo più ambito è, senza ombra di dubbio, l’Air Force One.
L’Air Force One: perché si chiama così e quanto è grande
L’espressione “Air Force One”, nella cultura di massa, identifica il Boeing VC-25 (la versione militare del 747-200), ovverosia l’aereo del Presidente degli Stati Uniti d’America; a voler essere precisi, tuttavia, quelle tre paroline identificano l’indicativo di chiamata del velivolo dell’USAF – l’aviazione militare statunitense – nel quale viaggia Mr. President.
Precisazioni a parte, l’Air Force One è senza dubbio alcuno uno degli aerei che più incuriosisce gli appassionati di tutto il mondo, vuoi per la sua rarità – sono, infatti, solo due i VC-25 prodotti ed attualmente in uso dall’USAF – vuoi per il velo di mistero (e leggenda) che da sempre avvolge l’aereo presidenziale più famoso del mondo: alcune delle caratteristiche di questo particolare velivolo, infatti, sono state rese note (contromisure elettroniche per bloccare radar nemici, razzi per evitare i missili a ricerca di calore e via dicendo) mentre altre, per evidenti ragioni di sicurezza, sono state classificate.
Diamo qualche numero: 3 livelli, 370 metri quadri, 12.550km di autonomia (con la possibilità di effettuare rifornimento in volo), 2 cucine in grado di fornire fino a 2000 pasti e servire 100 persone alla volta: non è un caso se viene definito una casa volante a tutti gli effetti. Quando il Presidente degli Stati Uniti è in volo è come se si trovasse alla Casa Bianca: l’Air Force One non è utilizzato “solo” come ufficio volante del Presidente ma, in caso di emergenza o incidente, può essere adibito a centro di comando militare (come è stato fatto, per esempio, durante gli attacchi dell’11 settembre 2001).
Troppi furti durante i voli presidenziali
Okay, tutto molto interessante…qualcuno, tuttavia, si starà domandando: ma esiste la possibilità di volare su questo bell’uccellino? La risposta è, ovviamente, no a meno che non diventiate l’uomo più potente del mondo o che siate dei giornalisti; a patto, però, che non rubiate nulla durante i voli presidenziali…
Nelle ultime ore ha fatto letteralmente il giro del mondo la notizia della mail inviata dall’Associazione dei corrispondenti della Casa Bianca ai giornalisti: “è vietato portare via oggetti dall’aereo, tale comportamento si ripercuote negativamente sulla stampa. Se avete preso per sbaglio qualcosa dall’aereo possiamo aiutarvi a restituirlo senza clamore”; questo, in sintesi, il messaggio indirizzato ai giornalisti accusati di avere allungato un po’ troppo le mani.
Federe e asciugamani brandizzati, bicchieri, tazze, posate e piatti con il bordo dorato e lo stemma presidenziale: questi sono solo alcuni degli oggetti misteriosamente spariti dal jet presidenziale. Nel mese di febbraio, dopo la visita del Presidente Biden sulla costa occidentale degli Stati Uniti, è stato fatto un inventario dell’Air Force One ed è stato constatato che mancavano non pochi articoli dalla sezione posteriore dell’aereo dedicata alla stampa.
Rubare oggetti sull’Air Force One: una prassi consolidata
Non tutti lo sanno ma quando l’inquilino della Casa Bianca compie un viaggio è sempre accompagnato, oltreché dal suo staff e da una schiera di agenti dei Servizi Segreti, da 13 giornalisti accreditati. A dispetto di quanto si possa pensare la stampa non viaggia gratis (e neanche con i punti – pardon, battuta doverosa): le spese per i voli, così come i pasti e le bevande servite a bordo, sono a carico dei media; gli unici souvenir che i giornalisti ricevono sono dei pacchetti di M&Ms con il sigillo e la firma del presidente.
“Trafugare” oggetti con il simbolo dell’Air Force One sembrerebbe, comunque, una pratica comune da molti anni. Una giornalista in particolare – Misha Komadovsky, corrispondente dalla Casa Bianca per Voice of America – vanta una collezione non indifferente di articoli gentilmente sottratti durante i voli presidenziali: “Non ho messo in imbarazzo nessuno né commesso alcun illecito per mettere insieme questa collezione“, ha detto in un’intervista rilasciata alla Bbc, mentre teneva in mano, casualmente, un bicchiere di carta con il logo dell’Air Force One.
Quali sono gli articoli più rubati dagli aerei
Vi abbiamo sgamati: non appena avete letto dei furti sull’Air Force One vi è scappato da ridere. Ma siete sicuri di avere la coscienza pulita e di non esservi mai intascati qualche oggetto durante i viaggi? Diciamoci la verità: è capitato a tutti, almeno una volta, di nascondere nella propria valigia la mascherina per gli occhi o le cuffie per l’infotainment. C’è anche chi, tuttavia, si spinge un po’ troppo oltre…
Secondo un’indagine, infatti, pare che alcune compagnie abbiano subito talmente tanti furti da decidere di rimuovere determinati oggetti dal proprio servizio. Cathay Pacific, ad esempio, ha deciso di pensionare i dispenser di sale e pepe dal servizio di business class perché “troppo apprezzati” dai viaggiatori.
Finnair, invece, quando si è accorta delle misteriose sparizioni di stoviglie realizzate con i brand finlandesi iittala e Marimekko, ha deciso di cominciare a venderle nel proprio shop.
Ultimo ma non per importanza, un altro oggetto trafugato molto più che spesso dagli aerei è il morbido pile, utile per dormire al caldo. Vi è anche chi, poi, decide di rivendere la propria refurtiva: la coperta di Etihad, apprezzatissima dai viaggiatori, viene venduta a non meno di 100 dollari nei vari portali online.