Le giravolte di Aeroitalia: dai casi Forlì e Ancona all’acquisto di Air Connect
La compagnia aerea Aeroitalia ha annunciato l’acquisizione del 93,86% della compagnia rumena Air Connect. Quest’ultima è nata nell’estate del 2022 […]
La compagnia aerea Aeroitalia ha annunciato l’acquisizione del 93,86% della compagnia rumena Air Connect. Quest’ultima è nata nell’estate del 2022 e ha una flotta che conta solo 2 aerei ATR 72/600.
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Allo stesso tempo il vettore italiano ha iniziato le operazioni nell’autunno del 2021 e al momento conta circa 6 aerei in flotta: tutti B737-800.
Ma la breve storia delle due compagnie aeree non è esenta da colpi di scena, cambi di programma, difficoltà operative e intrecci vari che si dovrebbero concludere, oggi, con l’acquisizione.
La relazione Aeroitalia-Air Connect
L’acquisizione appena annunciata, infatti, è una notizia che era nell’aria da un po’ di tempo. Anche perché Aeroitalia si serve degli aerei di Air Connect fin dal 2022. Entrambi gli ATR di proprietà rumena sono attualmente noleggiati in wet lease da Aeroitalia proprio per operare sulle rotte a corto raggio nazionali.
Le aziende non hanno reso noto i dettagli finanziari dell’operazione.
Già da luglio scorso, infatti, circola la voce di un’acquisizione di Air Connect da parte del vettore italiano guidato dall’amministratore delegato Gaetano Intrieri. Le intenzioni di Intrieri & co. erano quelle di rilevare la compagnia aerea per risolvere i problemi operativi che hanno interessato Air Connect sui voli da Forlì dove il vettore rumeno operava in wet lease per conto proprio della stessa Aeroitalia.
La relazione fra le due compagnie, quindi, sono di lungo corso e non esenti da problematiche.
Questa acquisizione, quindi, sembra essere una naturale prosecuzione…perché continuare a pagare il wet lease a lungo termine dei due aerei invece di comprare direttamente la compagnia? Anche perché la relazione tra i due vettori deve molto ai casi di Forlì e Ancona…due aeroporti dove Aeroitalia ha avviato e interrotto dei collegamenti, non senza polemiche.
Il caso Forlì e Go To Fly
A giugno scorso, infatti, Aeroitalia ha annunciato il divorzio dall’aeroporto di Forlì: proprio là dove aveva iniziato ad operare i suoi voli e dove aveva contribuito allo sviluppo di Go To Fly – un servizio di collegamenti aerei legato a Go To Travel, il tour operator fatto nascere proprio dalla società che gestisce il Forlì Airport.
Un divorzio che lo scalo romagnolo aveva motivato con “le gravi e continue inadempienze” riscontrate da parte della compagnia di Gaetano Intrieri. Nelle polemiche e negli attacchi incrociati tra Forlì e Aeroitalia era stato proprio l’ad Intrieri ha interpellare i disservizi causati da Air Connect.
Secondo quanto riporta il Corriere Adriatico, infatti, Intrieri su Facebook parlava della rottura con Forlì denunciando un «progetto agonizzante dove anche il vettore Air Connect che avevamo scelto come operatore visto che non abbiamo nella flotta aerei di piccole dimensioni, ci ha messo del suo in termini di disruption operative».
«Eravamo persino disponibili a entrare nel capitale di Air Connect per poterla gestire direttamente e risolvere i problemi operativi che abbiamo riscontrato durante le operazioni, pur di dare al territorio un servizio all’altezza come lo stiamo offrendo a tutti i nostri passeggeri in giro per l’Italia e l’Europa dove operiamo direttamente con i nostri aeromobili», aveva scritto Intrieri.
In sostanza, quindi, l’operazione Aeroitalia-Air Connect si intreccia da oltre un anno tra disservizi, polemiche e chiusure di accordi e/o rotte.
I voli su Ancona e l’allarme Enac
Lo scorso agosto, infine, la compagnia aerea privata italiana ha scelto di puntare anche su Ancona, lanciando tre rotte internazionali e vincendo il bando per operare i voli in continuità territoriale.
Aeroitalia è stata l’unica compagnia italiana a partecipare al bando finanziato dal governo italiano e dalla Regione Marche per operare tre rotte da Ancona per Milano Linate, Napoli e Roma Fiumicino in regime di continuità territoriale.
I voli sono partiti il 1° ottobre 2023 e saranno operati fino al 2025 e lo schema operativo prevede due voli al giorno tra Ancona e Roma, un volo al giorno per Napoli e due voli al giorno andata e ritorno (dal lunedì al venerdì, un volo al giorno sabato e domenica) per Linate.
Nelle stesso ore in cui il vettore si è aggiudicato il bando, Aeroitalia aveva annunciato anche l’avvio a partire dal 15 settembre 2023 dei voli per Barcellona, Bucarest e Vienna da Ancona. I voli dovevano essere operati con aeromobili Atr72/600 da 68 posti proprio di Air Connect.
Il 30 ottobre scorso, però, Aeroitalia ha sospeso i voli internazionali dallo scalo marchigiano annunciando che “a causa del mancato adempimento degli impegni da parte di Atim (società della Regione Marche per la promozione turistica) si vede costretta a interrompere i voli da Ancona verso Bucarest, Vienna e Barcellona a partire dal 13 novembre 2023.
Allo stesso tempo, il vettore garantiva i voli in continuità territoriale da Ancona verso Roma, Napoli e Milano Linate, rinunciandoci però dal 1 ottobre 2024.
Un annuncio che ha indispettito Enac, l’ente nazionale di aviazione civile, che ha diffidato Aeroitalia dal ritirarsi dalle rotte in continuità fino a scadenza del bando (2025). Di pari passo l’Atim ha annunciato la firma di un protocollo con Ryanair per la promozione turistica (voli finanziati dalla Regione).
Secondo il Corriere Adriatico, inoltre, il caos generato su Ancona sarebbe frutto di un mancato accordo tra la Regione Marche e Aeroitalia, con la prima che avrebbe dovuto versare 750mila euro nelle casse del vettore. Allo stesso tempo la compagnia aerea italiana starebbe registrando un deludente load factor sulle tratta nazionali da e per Ancona.
Dopo un paio di giorni, però, Aeroitalia è tornata sui suoi passi e ha riconfermato solo il collegamento tra Ancona e Barcellona. Il giorno successivo è arrivato l’accordo per l’acquisizione di Air Connect.
Poche settimane fa, infine, Aeroitalia, è stata al centro di un accesso dibattito con Ita Airways. Quest’ultima ha accusato Intrieri & co. di aver plagiato il logo e la livrea della defunta Alitalia il cui brand è tuttora di proprietà della newco che dovrebbe passare a Lufthansa.
Le novità in flotta
Nel corso di queste ultime tempestose settimane, però, Aeroitalia, ha messo a segno un ulteriore crescita della flotta. Ai sei velivoli 737-800, infatti, se ne aggiungeranno altri due da inizio 2024.
La compagnia aera italiana, infatti, ha annunciato pochi giorni fa la stipula di un contratto di noleggio di due ulteriori B737-800 con Air Lease Corporation.
In totale saranno, quindi, otto Boeing in servizio per Aeroitalia, a cui si aggiungono in wet lease (noleggio di aereo e equipaggio) un B737/700 di HelloJets, un DHC-8/Q400 di SkyAlps; e i due ATR di Air Connect che presumibilmente diverranno di proprietà di Aeroitalia.
Commentando l’acquisizione della compagnia aerea rumena, infatti, il presidente di Aeroitalia Marc Bourgade esprime “grande soddisfazione” e dichiara: “l’acquisizione finalizzata oggi permetterà ad Aeroitalia di rinforzare la propria presenza nel mercato regional italiano e rafforzerà la nostra capacità di feederaggio verso il nostro hub di Roma Fiumicino”.
Nessun accenno, quindi, alle operazioni su Ancona e nemmeno su eventuali avventure rumene, ma in sostanza un incremento di flotta per operare, forse la continuità territoriale o rotte poco produttive. Con la speranza di evitare nuove polemiche, disservizi e giravolte.