Millemiglia Alitalia carta straccia? Dal tribunale l’ok alla class action di chi è rimasto “fregato”
Prima vittoria per i 206 aderenti al programma Millemiglia che avevano dato corso a una class action nei confronti di […]
Prima vittoria per i 206 aderenti al programma Millemiglia che avevano dato corso a una class action nei confronti di Italia Loyalty, la società controllata da Alitalia che ha in carico la gestione del programma fedeltà della ex compagnia di bandiera, che ha cessato le attività di volo nell’ottobre 2021.
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Il Tribunale di Roma ha, infatti, dichiarato l’ammissibilità della class action stessa, sostenendo che i ricorrenti hanno interessi condivisi e omogenei che chiedono vengano tutelati.
Oggetto del contendere è il valore delle cosiddette ‘miglia’, ossia i punti che da membri del programma Millemiglia si accumulavano attraverso l’acquisto di voli della compagnia e di quelle partner o attraverso spese effettuate con o presso altri partner della compagnia stessa (la carta di credito American Express Alitalia, alcune compagnie di autonoleggio, il soggiorno presso gli hotel di alcune compagnie alberghiere, solo per fare alcuni esempi).
Nel novembre 2021, quando la sua attività di volo era già terminata da circa un mese, le possibilità per i membri di spendere effettivamente le loro miglia si ridussero drasticamente. E Alitalia siglò un accordo con la piattaforma di viaggi lastminute.com dove si potevano sì usare le Miglia accumulate per acquistare voucher da tramutare in voli, ma attraverso una svalutazione del valore delle stesse (tradotto in euro) di circa 30 volte.
Se, ad esempio, sui voli a lungo raggio, le miglia avevano un valore di 5 centesimi di euro l’una, quel valore si era ridotto ad appena 3 millesimi di euro quando si effettuava l’acquisto di un biglietto premio attraverso lastminute.com. Così, con 80mila miglia non si prenotava più, come era possibile prima, un volo Roma-New York di andata e ritorno, ma un voucher del valore di 150 euro, col quale al massimo si acquista un volo nazionale.
Nella loro class action, i viaggiatori chiedono che il giudice stabilisca un rimborso calcolato sul valore originale delle miglia, che è stato identificato in 2,5 centesimi di euro l’una.
Italia Loyalty, si legge nell’ordinanza del tribunale, ribadisce la legittimità della sua condotta e di aver agito a tutela dei diritti dei soci del programma Millemiglia, ricordando di aver dovuto gestire una situazione straordinaria e del tutto imprevedibile, anche tenuto conto del divieto di cessione delle miglia a ITA Airways deciso dalla Commissione Europea il 10 settembre 2021, perché ciò avrebbe costituito una continuità tra le due aziende, Alitalia e ITA.
Il processo, di fatto, inizia solo adesso, con la prossima udienza fissata al giugno 2024. Considerando che i 206 promotori della class action sono titolari di un portafoglio di circa 50 milioni di miglia, in caso di sentenza a lei sfavorevole, Italia Loyalty si troverebbe a sborsare una cifra di circa 1,2 milioni di euro.
Ma questa potrebbe essere solo la punta dell’iceberg, perché l’ordinanza del Tribunale di Roma ha anche ripristinato la possibilità, per altri soci Millemiglia che detengano almeno 12mila miglia (il minimo per poter ottenere un ‘premio) di aderire alla stessa class action, fissando in 150 giorni il termine entro cui poter aderire.
Il link alla pagina Facebook del comitato (formato nel 2021 da Marco Di Martino) per unirsi alla class action.