La mia prima volta a bordo del Comac C919: ecco le mie impressioni sul primo aereo “homemade in China”
Negli anni 60/70 c’erano tanti produttori di aerei, ma la fiducia e gli ordini erano (quasi) tutti per Boeing e MD […]
Negli anni 60/70 c’erano tanti produttori di aerei, ma la fiducia e gli ordini erano (quasi) tutti per Boeing e MD (che oggi sono la stessa cosa).
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Poi è arrivata Airbus e per la prima volta nel 2003 ha superato la rivale americana negli ordini e recentemente le tragedie del 737max e tutte le altre problematiche. hanno cancellato la fiducia e il vecchio adagio “If it’s not a Boeing, I’m not going” è oramai un ricordo sbiadito del passato.
Oggi, se si vola sul corto/medio raggio 9 voli su 10, ma forse anche qualcosa di più, ci si siede a bordo di un aereo della famiglia 737 o A320. Certo ci sono anche alcune alternative, ma Airbus si è comprata l’A220 inventato da Bombardier, mentre qualche compagnia usa gli Embraer prodotti in Brasile, ma stiamo parlando di aerei più piccoli e più “facili” da assemblare.
Da dicembre 2022 c’è però il terzo incomodo e non è esattamente uno sprovveduto, dato che è il Comac 919/100, il primo aereo interamente costruito in Cina di queste dimensioni ad essere mai entrato in servizio.
Made in Cina, ma non al 100%
Una piccola precisazione. Il progetto è cinese, la fusoliera è interamente prodotta in Cina, ma ci sono moltissime parti occidentali come motori (CFM), sistemi di avionica (i computer di bordo) e il carrello d’atterraggio.
Tutto fatto in Cina, ma tecnologia di proprietà di aziende che hanno le competenze e che da anni forniscono i loro prodotti a tutti gli operatori. Il punto è che per studiare, da zero, un motore per un aereo servono non meno di 10/15 anni e quindi Comac, mentre lavora al suo motore, ha fatto come fanno tutti gli altri si è rivolta sul mercato.
Quanti aerei C919 ci sono e dove volano ad oggi
Non sono molti e solo una compagnia li ha in flotta. China Eastern, una delle 3 sorelle “China” è stata la prima cliente del Comac C919/100 e ha, attualmente 5 C919 in flotta. Io ho volato sul B-919F il quinto aereo, consegnato a marzo 2024, praticamente non aveva ancora finito il rodaggio.
In totale però sono oltre 200 le macchine ordinate e che saranno prodotte nei prossimi anni, al momento, solo dalle diverse compagnie cinesi.
La compagnia usa questi aerei su tre rotte specifiche, ovviamente in mix con il resto della flotta, la più frequente è la Shanghai (SHA) Chengdu (TFU) poi effettua anche diverse rotazioni su Pechino (DAX) e Xi’an (XIY).
Vedremo mai il C919 nei cieli europei?
Mai dire mai, ma certo il fatto che potenzialmente costa molto meno della concorrenza potrebbe spingere, tra qualche anno, qualche compagnia a fare il primo passo, prima però dovrà essere certificato anche in UE e dalla FAA.
Visto i potenti investimenti cinesi in Africa non mi stupirei se i primi ordini arrivassero dal continente che oggi ha la flotta più anziana di aerei in circolazione al mondo.
Da fuori
Mentre si osserva l’aero parcheggiato al gate, un occhio distratto potrebbe confonderlo con un A320neo, certo mancano le pendici alari classiche della versione più moderna del bestseller made in Tolosa, ma sono dettagli che notano in pochi.
A risultare strano, quasi posticcia, è la parte frontale dell’aereo. Sembra quella di Airbus, ma sembra sgraziata rispetto al resto.
Ci sono due differenze che fanno capire immediatamente che non è un A320/737:
- Il finestrino laterale sull’A320 è diviso in due, mentre qui è uno solo, più o meno della stessa dimensione dei due dell’Airbus
- l’uscita di emergenza sopra la cabina di comando. Questa escape hatch è presente nell’A220, ma ne il 737, tantomeno l’A320, hanno questa botola che qui invece è presente e ben visibile come tutte le porte degli aerei, dato che è evidenziata.
A bordo
Rispetto all’A320 quello che si nota sono sicuramente i finestrini più grandi e grazie alle dimensioni leggermente più grandi della fusoliera, si ha un ambiente più arioso, anche per merito delle cappelliere che sono più affusolate, ma per questo non meno capienti.
L’allestimento è a due classi: 8 poltrone di business class, 2-2 e poi il classico 3-3.
Lo spazio a bordo non è assolutamente paragonabile a quello che offrono questi aerei in Europa, le ginocchia non sono sacrificate e non c’è nemmeno bisogno di incastrarsi nel sedile.
In compenso la scelta di avere una cabina più ampia si paga con cappelliere sensibilmente più piccole, anche delle vecchie generazioni di A320 e simili.
Sedile che reclina, ha il poggiatesta regolabile e le mie adorate bocchette dell’areazione circondate dai led della luce personale. Soluzione semplice ma moderna.
Ovviamente non c’è IFE, e dovrebbe esserci anche il wi-fi, ma non era attivo nel mio volo. Ci sono però degli schermi dove, oltre al video di sicurezza, vengono trasmessi filmati di vario genere. Sotto le sedute ci sono una presa multipla e due prese USB tradizionali ogni 3 poltrone.
Molto carina la trovata del tavolino che “nasconde” il porta bicchieri. Non solo si aumenta la superficie disponibile, ma non si corre il rischio di farlo cadere. Mancano però quelle soluzioni che sono spuntate negli ultimi anni di supporti per cellulari e tablet in modo da non doversi inventare modalità alternative per non dover stare tutto il tempo con il device in mano.
China Eastern è “fiera” della sua ammiraglia e lo ricorda ovunque. Nel poggia testa, nel sacchettino per i deboli di stomaco, nei bicchieri e perfino sul dolce che viene servito ai passeggeri a bordo di questi aerei.
Illuminazione a led, come oramai su tutti gli aerei moderni.
A bordo ci sono tre bagni, uno per i passeggeri di business e due in coda per tutti gli altri. Bagno decisamente spazioso, qui i cm in più si vedono tutti.
Last, but not least è davvero silenzioso, ma in questo caso è anche merito dei motori, ma non solo. Zero vibrazioni e in generale mi sembrava quasi di essere su un A220.
In conclusione
E’ sicuro volarci? Si. Credo che probabilmente sia l’aereo più testato della storia, prima di essere stato messo in servizio, non stiamo parlando della classica cinesata, nemmeno di una “semplice” vettura elettrica, ma di una macchina complessa che è stata costruita per mostrare al mondo il livello di indipendenza ingegneristica raggiunto dalle aziende cinesi.
Dubito si siano prese scorciatoie come alla Boeing per il 737max e per questo ci sono voluti più anni del previsto per iniziare le consegne. Come detto, ad oggi, vola solo in Cina, ma con l’aumento dei modelli in servizio prima o poi sarà facile vederlo in giro per il sud est asiatico.