Recensione Clubhouse Virgin Atlantic: l’unico difetto è che è al terminal 4 del JFK
Già il fatto che le sale vip di Virgin Atlantic non si chiamano lounge ma clubhouse, fa capire che non […]

Già il fatto che le sale vip di Virgin Atlantic non si chiamano lounge ma clubhouse, fa capire che non si tratta di una sala d’attesa come le altre. Se poi tutti i frequent flyer le indicano sempre nella lista delle migliori lounge, vuol dire che oltre al marketing c’è anche molta sostanza.
In questo articolo:
Sostanza che non è cambiata, sebbene negli ultimi mesi ci sia stato un passaggio del testimone nella gestione delle varie lounge di proprietà di VS in giro per il mondo. Adesso – ad eccezione di quella di Londra – tutte le sale sono passate sotto a Premium Plaza.
Il personale che opera nella clubhouse quindi non più quello della compagnia, ma la sensazione è che la mentalità e il servizio mantengano lo standard del vettore anche se adesso è gestita da una azienda terza.
La location
La sala è nella zona dei gate A, passati i controlli di sicurezza bisogna girare a sinistra e superare la Centurion Lounge di Amex e la Vip Lounge di Etihad, scendere al piano dei gate e proseguire lungo il terminal seguendo le indicazioni per le lounge delle compagnie aeree.
Arrivati alla fine del terminal una rampa di scale porta al piano superiore che ospita oltre alla Clubhouse di Virgin anche la lounge di Emirates e quella di Air India, quest’ultima accessibile anche ai titolari di Priority Pass.
Accesso alla lounge
Per poter entrare è necessario avere un volo in business class con Virgin Atlantic o Delta, in partenza dal terminal 4, o in alternativa essere Gold nel programma fedeltà Flying Club o Gold Medallion con SkyMiles.
Oppure, novità di questi mesi, essere titolari di una American Express Platino o una card Dragonpass, simile a Priority Pass. Questo perchè tutte le lounge Premium Plaza nel mondo, anche quella di Roma Fiumicino, sono accessibili ai clienti Amex.
Purtroppo non è possibile spostarsi tra terminal senza dover uscire dalla zona sterile, come avviene ad esempio a Londra Heathrow, e questo vuol dire che se non si parte da questo terminal non si può visitare questa lounge.
La sala
Lo stile ricorda molto quello di Londra, d’altronde New York rappresenta il primo mercato per la compagnia aerea.
L’unica tratta interamente operata con la nuova ammiraglia, l’A350/1000 con la nuova cabina di upper class.
La sala è grande e si affaccia per due lati sulle piste dello scalo di New York, regalando delle bellissime viste agli appassionati del plane spotting.
C’è l’area ristorante con i tavoli perfettamente apparecchiati.
C’è l’area lounge che si affaccia sul bar e che ricorda tantissimo i film anni ’60, tema che richiama anche la lounge di Londra.
Anche qui, come nella capitale inglese, c’è un tavolo da biliardo, circondato da un bellissimo divano.
Ci sono poi tantissime altre tipologie di sedute, dai divani alle capsule dove isolarsi in cerca di un po’ di silenzio.
Infine essendo la mia visita durante le feste di Natale, c’era un bellissimo albero di Natale fatto con le bottiglie di champagne che vengono servite agli ospiti, una ottima scelta di design.
I servizi
Subito all’ingresso c’è il deposito bagagli con al centro una opera d’arte, una gigantesca mela d’autore.
C’era, perchè non è detto che riapra, anche una piccola SPA. A Londra è stata eliminata ed al suo posto sono state messe delle cyclette di Peloton, vedremo quale sarà la scelta che verrà fatta qui a New York. Certo è che farsi fare un massaggio, o tagliare i capelli, guardando il tramonto in attesa del proprio volo era una vera esperienza.
Del tavolo da biliardo ho già scritto, ma è sicuramente un passatempo carino per ammazzare l’attesa del volo.
Anche il corridoio che porta ai bagni e alle docce non è banale.
Le docce, a differenza di quello che accade in molte altre lounge, sono ad accesso libero e non bisogna chiedere a nessuno per poterne usufruire. Ecco forse questo è l’unico caso dove un controllo in più non farebbe male. Sono spaziose e di design, decorate con piastrelle molto anni ’60.
Food & Beverage
Come per Londra il menù è digitale, ma volendo viene fornito anche quello cartaceo. Gli ospiti possono ordinare tutto quello che vogliono comodamente seduti e venendo serviti direttamente al tavolo.
La scelta è varia, compreso il menù pensato appositamente per i bambini, i piatti offerti spaziano tra le varie cucine del mondo e la presentazione è curata come in un ristorante. L’offerta però è inferiore a quello che viene proposta dall’altra parte dell’oceano, o forse siamo noi ad essere troppo esigenti.
Molto lunga anche la lista dei vini e dei cocktail, frutto anche di un bar completo di tutto e di barman qualificati per soddisfare ogni tipo di richiesta.
In conclusione
Passare da questo terminal per noi italiani non è così raro, certo ITA e Air France usano il T1, ma da qui partono i voli per l’Italia di Delta ed Emirates, oltre a quelli di Swiss, KLM e Air Europa.
La lounge è inferiore a quella di Londra, ma è sicuramente migliore di quello che offre Delta con la sua SkyClub, ed è un gradino sopra anche alla vicina sala di Emirates.
L’unico difetto, forse, è proprio il fatto che si trova al terminal 4 dell’aeroporto JFK. Qui infatti ci sono le due lounge migliori di tutto lo scalo di New York, oltre alla Clubhouse anche la nuovissima Centurion Lounge.
Questa è solo una delle tante recensioni che puoi leggere sul nostro sito. Covid e restrizioni permettendo, ogni mercoledì pubblichiamo una recensione di una lounge aeroportuale, mentre ogni venerdì puoi leggere la recensione di un nostro volo o di un hotel dove abbiamo soggiornato.

Pro
- Lo stile
- L'anima
- Il bar
Contro
- Menu non completo
- Apre alle 14