Turkish sfida Qantas sul lunghissimo raggio: il progetto dei voli sull’Australia
I voli per l’Australia potrebbero diventare più economici nei prossimi anni anche grazie a Turkish Airlines
Non solo un maxi ordine ad Airbus, ora Turkish Airlines punta l’obiettivo sui vol diretti per l’Australia dal suo hub di Istanbul. Una mossa che potrebbe cambiare il mercato dei voli dall’Europa e che va a competere direttamente con Qantas e il suo Project Sunrise.
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Sulla strategia della formichina di Turkish ne abbiamo ampiamente scritto qui su TFC raccontando come la compagnia aerea turca sia diventata una vera potenza globale anno dopo anno. Solo pochi giorni fa, inoltre, il vettore ha inaugurato il nuovo collegamento verso Panama che segna l’approdo di Turkish verso un hub strategico di connessione per le Americhe.
La scommessa Australia
In queste ore, invece, il governo australiano ha concesso l’aumento delle frequenze di Turkish Airlines verso diversi aeroporti australiani per il 2024. Inizialmente la compagnia turca aveva chiesto l’autorizzazione per sette settimanali verso l’Australia.
Poi a Istanbul hanno deciso di chiedere ben 21 voli che comprendono rotte verso Sydney e Melbourne, Brisbane e Perth (oltre al nuovo aeroporto di Western Sydney che aprirà nel 2026). Voli che diventeranno 28 a settimana da metà 2024 e 35 a settimana a partire dal secondo semestre del 2025.
Il ruolo degli A350-1000
Un progetto ambizioso che mira a cambiare la geografia delle rotte tra Europa e Australia con una probabile discesa delle tariffe medie. Allo stesso tempo, però, i piani di Turkish si intrecciano con il recente ordine effettuato con Airbus che prevede l’arrivo in flotta degli A350-1000 in grado di percorrere l’intera volo senza stop intermedi.
La compagnia aerea, infatti, amplierà la sua flotta con un ordine per 220 aeromobili, composto da 150 Airbus A321 e 70 A350 widebody (50 A350-900, 15 A350-1000 e 5 A350F cargo). Questa commessa si aggiunge ai 10 A350-900 ordinati a settembre e quattro A350-900 prenotati a luglio.
In un primo momento, quindi, Turkish servirà l’Australia via Singapore utilizzando gli aeromobili Boeing 787-9 che hanno bisogno di fare rifornimento in Asia per proseguire il viaggio.
Appena arriveranno in flotta gli A350-1000, però, la compagnia volerà ogni giorno no-stop verso Melbourne e Sydney, mentre su Brisbane e Perth ci saranno dlele valutazioni in corso d’opera.
Nonostante il maxi-ordine ad Airbus, però, Il vettore turco non esclude una ennesima commessa a Boeing che dovrebbe includere anche il 777X. A giugno scorso, infatti, il presidente di Turkish Ahmet Bolat aveva già accennato alla possibilità di utilizzare gli A350-1000 e i 777X per operare i voli no-stop verso l’Australia.
La sfida a Qantas
Nonostante Qantas Airways sia attualmente l’unica compagnia ad operare voli senza scalo tra l’Australia e l’Europa – con le rotte per Londra Heathrow, Roma Fiumicino e Parigi (dal 2024) – il governo australiano ha interrotto questo monopolio con il via libera a Turkish.
Qantas vola sull’Europa utilizzando i Boeing 787-9; oltre alle operazioni in regime di quinta libertà tra Sydney e Londra Heathrow tramite l’aeroporto di Singapore Changi a bordo degli A380, mentre British Airways vola sulla stessa rotta utilizzando i 777-300ER.
Proprio il vettore australiano sta lavorando da anni, ormai, al famoso Project Sunrise che promette di diventare il volo più lungo al mondo in assoluto. L’obiettivo della compagnia aerea australiana è quello di volare, senza scalo, da Sydney a Londra e New York. Vale a dire percorrere più di 10mila miglia in sicurezza e con un aereo pieno di passeggeri.
L’avvio è previsto per fine 2025, con una flotta di Airbus A350 appositamente dedicati, anche nell’allestimento delle cabine.
Ora sarà interessante capire chi – tra Qantas e Turkish – arriverà per prima all’obiettivo di operare i voli diretti tra Europa e Australia con gli A350-1000.
Tenendo presente, infine, che Turkish in questo modo apre ai clienti australiani l’enorme network di connessioni in tutto il mondo dal suo hub di Istanbul che è anche un’eccellenza dal punto di qualità dei servizi in aeroporto.
Due aerei uguali ma diversi
Nonostante ciò, i due A350-1000 di Qantas e Turkish potrebbero essere molto diversi tra loro. Se Qantas vuole allestire il widebody spingendo su una massiccia presenza di cabine premium, Turkish preferisce un allestimento che sia più aderente al suo stile mass-market.
Il ceo turco Bolat, infatti, ha già sottolineato che “per far funzionare queste rotte avremo bisogno di più posti a bordo rispetto ad altre compagnie e non cambieremo il nostro modello di business”.
La scelta di Qantas, invece sarà quella di puntare su pochi passeggeri (238) ma su 4 classi di volo: ovvero 6 suite di prima classe, 52 poltrone di business class, 40 passeggeri di premium economy e 140 poltrone in Economy.
Le tariffe e il duello Star Alliance-oneworld
Intanto, però, la sfida più interessante sembra essere quella che interesserà il sistema di tariffe e di alleanze. La domanda aggiuntiva di voli firmata Turkish, infatti, stimolerà la concorrenza e dovrebbe portare le tariffe aeree sulle rotte Australia-Europa ad essere più competitive.
Come già detto, inoltre, Istanbul diventerà ancora più centrale nei viaggi intercontinentali con numerose opportunità sia per chi viaggi dall’Europa sia per i passeggeri australiani. Turkish infatti, riesce a coniugare il network più vasto al mondo con un servizio a bordo superiore alla media e tariffe (in Economy) molto vantaggiose. Proprio per questo i vertici turchi non vogliono cambiare il oro modello di business per i voli diretti in Australia.
Ultimo, ma non meno importante: l’alleanza Star Alliance (che include Air Canada, Air China, Air New Zealand, Singapore Airlines, Lufthansa e probabilmente in futuro anche Ita Airways) mette a segno un punto importante per i suoi viaggiatori e per i servizi.
Soprattutto in contrasto a oneworld – che al momento gode di una posizione di privilegio soprattutto sull’asse Europa-Australia – che poggia sul vettore di casa Qantas e su player importanti come British, Qatar Airways e Cathay Pacific.
Grandi movimenti nei cieli mondiali che promettono più vantaggi ai passeggeri e (forse) tariffe più basse rispetto ai grandi aumenti che hanno caratterizzato il post Covid.