Ho una coincidenza lunga, posso uscire dall’aeroporto?
Il mondo dei viaggi è tornato ai livelli pre pandemici. Anzi, i traffici in molte zone sono già sopra rispetto […]
Il mondo dei viaggi è tornato ai livelli pre pandemici. Anzi, i traffici in molte zone sono già sopra rispetto a quelli del mondo di prima. Moltissimi italiani quest’estate partiranno per le prime vacanze “intercontinentali”, passaporto permettendo, post covid.
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La novità del 2023 sono però le tariffe notevolmente più alte rispetto alle ultime estati e decisamente più alte anche rispetto al 2019. Un modo per risparmiare è quello di puntare ad itinerari lunghi, magari con diverse connessioni, oppure con lunghe attese in aeroporto: il motivo è che questi biglietti sono sensibilmente più economici rispetto ai voli diretti o a quelli con scali brevi.
Che cosa sono i voli in connessione
Un volo in connessione è quello che, all’interno della stessa prenotazione, prevede che il passeggero prenda più di un volo per raggiungere la destinazione finale. Se da Fiumicino voglio arrivare a San Francisco, posso volarci diretto con ITA Airways, oppure via Londra con British Airways o ancora via Francoforte e Newark con Lufthansa e United.
Le soste possono essere “short”, se tra atterraggio e decollo ci sono meno di 60 minuti, o “long”, se l’attesa supera le 3 ore. Il limite solitamente è di 23 ore e 59 minuti, oltre questa durata la connessione diventa uno stop-over. Ci sono compagnie ed aeroporti che hanno anche pensato a come intrattenere i passeggeri che hanno queste lunghe soste. Ad esempio, Emirates e Oman regalano l’albergo a chi ha più di 8 ore di attesa tra un volo e l’altro. Oppure l’aeroporto di Singapore ha una serie di tour che permettono di scoprire la città e i dintorni.
Sempre più voli diretti, sempre meno hub
Se ad inizio anni 2000, con l’avvento di aerei come l’A380, si pensava che gli hub giganteschi come Dubai, Londra Heathrow, Singapore, Atlanta avrebbero smistato i viaggiatori verso le destinazioni finali, in futuro ci troveremo anche sul lungo raggio ad un modello di business punto punto, ovvero quello classico delle low-cost sul corto medio raggio. La colpa, o il merito, di questo cambiamento è da attribuire ad aerei come l’A321lr e xlr.
Certo, le connessioni non spariranno dato che sul lunghissimo raggio sono destinate a rimanere, anche se Qantas con l’A350/1000xlr volerà, senza scalo, da Sydney a Londra e New York.
E’ possibile uscire dall’aeroporto quando si ha un volo in connessione
La risposta è ovviamente si, è possibile uscire dall’aeroporto. Bisogna però tenere in considerazione che si dovrà passare i controlli e a seconda della destinazione potrebbe anche essere necessario avere un visto per poter uscire dall’area sterile. E quando si tornerà, si dovrà passare nuovamente i controlli di sicurezza e quelli doganali a seconda di dove ci si trova.
Bisogna tenere presente che se si esce dall’aeroporto lo si farà a proprio rischio e pericolo: non si sarà protetti nel caso in cui si perda il volo per una qualsiasi motivazione.
I 3 errori da non fare quando si fa scalo in aeroporto
L’errore più facile da commettere è quello di tenere come riferimento l’orario di decollo del volo, e non quello di imbarco. Tutte le compagnie infatti chiudono l’imbarco dai 15 ai 30 minuti prima del decollo. Quindi se ci si allontana, ma anche se si va a dormire in lounge o a bere al bar, bisogna sempre considerare l’ora di imbarco come ora limite per essere al gate.
Il secondo errore classico è non calcolare bene i tempi degli spostamenti tra terminal e da un gate e l’altro. Andare in una lounge più bella e perdere il volo perchè ci vogliono 30 minuti per arrivare al gate è una cosa che può capitare.
Terzo, se si viaggia fuori dall’Europa, e si decide di uscire dall’aeroporto, sono i tempi dei controlli doganali. Certo. a Londra c’è il passaporto biometrico, ma a Bangkok o Istanbul si deve mettere in conto i tempi per ottenere il visto, uscire dall’aeroporto e una volta rientrati ripetere l’intero processo burocratico.
Il mio scalo dura meno di tre ore, posso andare in centro città?
Non esiste una risposta a questa domanda. Tutto dipende dall’aeroporto e dalla distanza che si deve percorrere per arrivare a destinazione. Se, ad esempio, si ha uno scalo di 2 ore a Milano Linate, oggi grazie alla metropolitana è possibile fare un salto veloce in centro per un selfie in piazza del Duomo. Se si ha uno scalo di 2 ore al JFK di New York non si potrà assolutamente raggiungere Manhattan, e a malapena si avrà il tempo di fare un salto al TWA hotel.
Certo, si potrebbe anche prendere l’elicottero e in 6 minuti arrivare a Downtown, farsi un giro per Times Square, riprendere l’elicottero e tornare in aeroporto, ma non è una soluzione alla portata di tutti.
Il mio consiglio è quello di crearsi un cuscinetto di almeno 30 minuti, prima dell’orario di imbarco e considerare i tempi di spostamento da e per l’aeroporto verso la destinazione che si vuole raggiungere, usando come variabile quella dello spostamento più lento tra quelli disponibili. Io quando lo faccio metto in conto che potrebbe sempre capitare un imprevisto, dalla gomma bucata del taxi alla cancellazione di un treno.
Gli autobus potrebbero non essere puntuali, i taxi possono rimanere bloccati nel traffico e se c’è una mezza maratona, lavori in corso o una protesta che interrompe il traffico, potresti scoprire che il tuo “divertente” viaggio fuori dall’aeroporto non è poi così divertente .
Devo rifare il check-in?
Non c’è una risposta sempre uguale a questa domanda. Se si viaggia con un biglietto e si ha già un titolo di viaggio valido fino alla destinazione finale la risposta è no. Se si esce dall’aeroporto si rientra e si procede direttamente ai controlli di sicurezza. Nel caso il biglietto preveda l’accesso al fast track si potrà usufruire senza problemi anche di tutti i percorsi veloci previsti.
Devo recuperare il bagaglio se lascio l’aeroporto?
Se si possiede il biglietto intero, anche il bagaglio viaggerà fino alla destinazione finale. Nel caso di voli da fuori USA verso una destinazione negli USA si dovrà passare la dogana, ma anche recuperare il bagaglio e si dovrà procedere nuovamente alle operazioni di check-in e spedizione della valigia e passare nuovamente i controlli di sicurezza.
Non è possibile, anche volendo, recuperare il bagaglio tra un volo e l’altro se questo è stato etichettato per la destinazione finale. Questo vuol dire che se si deve passare la notte in aeroporto, o in hotel, bisogna ricordarsi di avere il necessario nel bagaglio a mano.
Ho 18 ore d’attesa, la compagnia mi deve pagare l’hotel e da mangiare?
Se quando hai comprato il biglietto gli orari prevedevano una sosta così lunga, non hai diritto a nulla da parte della compagnia. Puoi andare a dormire in hotel (a tue spese) oppure bivaccare in aeroporto o ancora andare in lounge (se puoi accedere ad una sala d’attesa). Diverso è il discorso se la compagnia modifica gli operativi e crea un disagio di questo tipo: in questo caso puoi chiedere alla compagnia un rimborso per le spese sostenute.
Come posso ammazzare il tempo in aeroporto?
Tutto dipende in quale aeroporto ti trovi. In Nevada potresti giocare ore e ore alle slot machine e magari fare un super jackpot. Ci sono aeroporti che hanno piscine, cinema, palestre. Ci sono aeroporti dove ci si può sposare,
Ci sono sempre più aeroporti che mettono a disposizione per i viaggiatori delle capsule dove dormire in tranquillità, ovviamente a pagamento.
E ci sono poi aeroporti che hanno al loro interno degli hotel dove soggiornare qualche ora tra un volo e l’altro. Ricordarsi sempre di mettere la sveglia, per non perdere il volo per colpa di un pisolino.
Ho perso la coincidenza, mi devono riproteggere?
La risposta è NO, nessuno ti deve nulla se hai perso per colpa tua un volo. Questo vale per i voli diretti e anche per quelli con scalo. Se la compagnia ti ha venduto un biglietto con una connessione “short” lo devi sapere e non puoi fermarti a fumare una sigaretta, o fare un salto in lounge se il tuo volo è arrivato in orario. E anche se è in ritardo, devi comunque andare diretto al gate e tentare di prendere il volo successivo (se non è ancora partito).
Posso chiedere alla assicurazione il rimborso?
Certo che si, puoi chiedere all’assicurazione il rimborso per i costi extra sostenuti, ma non ti daranno nulla se hai perso il volo perchè sei uscito dall’aeroporto, così come non ti rimborseranno nulla se ti sei addormentato in lounge.
Nessuna assicurazione, di mia conoscenza, protegge il viaggiatore che perde l’aereo per cause non imputabili alla compagnia aerea. La scorsa estate in aeroporti come Londra ed Amsterdam si è assistito a code infinte, e se si perdeva il volo perchè si era usciti dall’aeroporto per fare un salto in centro era solo colpa del passeggero, non della compagnie o degli aeroporti.
Posso stare 23 ore in lounge?
La risposta è si. Ovvio devi avere un diritto di accesso in lounge, in questo caso se si ha una connessione si potrà entrare in lounge anche se viene normalmente imposto un limite di 3 ore per la permanenza. Attenzione però: questo vale per le lounge ufficiali e quelle premium, come le Centurion di American Express. Le lounge indipendenti potrebbero non consentire permanenze così lunghe, oppure chiedere all’ospite di pagare un extra.
In conclusione
Ho cercato di analizzare tutti gli aspetti e le possibilità. Il mio consiglio è di calcolare bene i tempi e soprattutto di crearsi dei piani b in caso di inconvenienti. Io spesso prendo biglietti con tanti scali, per fare più punti fedeltà e scoprire nuovi aeroporti e poi mi piace l’adrenalina di arrivare al gate per ultimo.
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