Bloccato 24h nell’aeroporto di Singapore, abbandonato a me stesso senza alcuna assistenza da parte della compagnia
Per una fortunata serie di eventi sono stato rinchiuso 24h in aeroporto a Singapore, AKA il miglior aeroporto del mondo
In questi giorni estivi abbiamo spesso letto di disavventure aeroportuali, voli cancellati e viaggiatori bloccati in aeroporto senza assistenza, senza riprotezione e senza rimborsi.
In questo articolo:
Per evitare di trovarsi in queste situazioni basta avere in tasca una American Express Platino una carta di credito che, grazie alla assicurazione viaggi e imprevisti compresa nel canone, permette a chi viaggia anche solo sulle low-cost di dormire sereno e sicuro di non trovarsi mai senza un paracadute. Anticipo contanti, copertura spese impreviste, accesso in lounge, servizio concierge sono solo alcuni dei benefit che i titolari platino possono sfruttare quando viaggiano da soli o in famiglia.
Oggi però voglio raccontare la mia esperienza, mi sono volontariamente rinchiuso dentro l’aeroporto di Singapore, recentemente votato come il miglior aeroporto del mondo, per 24h. Una volta sbarcato dal mio volo proveniente da Hanoi non sono andato in albergo, magari al Marina Bay con la sua iconica piscina o a gozzovigliare a scrocco nel nuovissimo Hilton Singapore, ma ho deciso di vagabondare tra i 4 terminal del Changi Airport cercando di fare tutto quello che potevo, senza spendere un dollaro di Singapore.
Si lo so, in molti pensano che io sia malato e forse hanno ragione, ma a me respirare il cherosene degli aerei e l’aria viziata degli aeroporti mette allegria, quindi ho approfittato della situazione e ho fatto qualcosa di “illegale”.
Si può stare 24h in aeroporto?
La risposta è NI. Nel senso che se lo scalo dura oltre 23h e 59′ non è più una connessione, ma uno stop over. Si dovrebbe quindi uscire dall’aeroporto e rientrare in prossimità del nuovo decollo, se si possiede un itinerario che per qualsiasi ragione ha uno scalo di oltre 24 ore però nessuno è tenuto ad uscire dall’aeroporto, ammesso che ci si trovi in un aeroporto aperto h24. Nel mio caso però i biglietti erano completamente slegati. Arrivavo con un volo Singapore Airlines non collegato al mio volo Cathay Pacific che, dopo lo scalo a Hong Kong, mi avrebbe riportato in Europa.
Ho quindi dovuto forzare la situazione. Non potevo fare il check-in online dato che era necessario un controllo documentale , ma non avrei potuto farlo fino al pomeriggio del giorno successivo e senza biglietto non avrei potuto rimanere nell’area sterile dello scalo asiatico e tantomeno avrei potuto usufruire dei diversi servizi non avendo una carta d’imbarco da mostrare in lounge, piscina e in tutto il resto delle attività presenti in aeroporto.
Prigioniero in aeroporto a Singapore
La prima cosa che ho fatto, appena sceso dall’aereo, è stata aspettare lo scoccare delle 18.00, non è stata una sfida impegnativa dato che il volo dal Vietnam è atterrato dopo le 17. Allo scoccare dell’ora X mi sono diretto ad un transfer desk per ottenere le mie carte di imbarco per il viaggio da Singapore a Sofia passando per Hong Kong e Doha.
Devo ammettere che questa semplice attività è stata più complicata del previsto. Il motivo è che ho prima raggiunto il banco transiti di Qatar al T1, vettore che ha emesso i biglietti, per poi essere mandato al T4 da Cathay, vettore del primo volo. Peccato che per raggiungere il T4 bisogna prendere un bus, passare i controlli di sicurezza e non semplicemente prendere lo skytrain che collega gli altri 3 terminal dell’aeroporto di Singapore.
La serata come in vacanza
Il miglior aeroporto del mondo offre praticamente di tutto. Ottenuti i miei biglietti la prima cosa che ho fatto è stata tornare al terminal 1 e andare a controllare le regole di accesso nella piscina pubblica presente dentro l’aeroporto.
Avrei potuto anche farmi un tuffo, ma ho preferito rimandare all’indomani l’emozione del bagno con vista pista del decollo. Questa sarà anche l’attività più cara che farò nel corso delle mie 24h in aeroporto.
Girare per un aeroporto è come girare in un centro commerciale, ci sono i negozi, i ristoranti, le aree per i bambini e se ti trovi nel miglior aeroporto del mondo c’è anche molto di più. Così dopo un salto veloce nella lounge di British Airways mi sono diretto nella migliore lounge di tutto l’aeroporto quella di Qatar.
Qui ho cenato e non parlo di un tramezzino o una pasta fredda al pesto, ma gamberi in tempura, sushi, tonno scottato e un filetto con le verdure. Ovviamente non ho bevuto acqua del rubinetto e Tavernello, ma Taittinger Rosè ed un cocktail preparato dal barman della lounge. Entrare in questa lounge è possibile solo se si viaggia in business class con una compagnia oneWorld, non basta lo status e tantomeno non si entra con la Priority Pass.
Finita la cena ho lavorato un pochino al computer e verso le 23 mi sono diretto al T3, il terminal usato principalmente da Singapore Airlines. Il motivo è che, a tarda sera, questo è quello più vivo dei 4 dell’aeroporto.
Qui ho deciso di andare al cinema. All’interno dell’aeroporto infatti c’è una sala cinematografica da 50 posti. Qui vengono proiettati film e cartoni h24. Io sono stato molto fortunato perchè la proiezione in programma al mio arrivo era Elvis, il biopic sul Re del Rock. Finito il film, ho sfruttato la mia priority pass, per entrare nella vicina lounge e dormire un paio di orette. Fino a questo punto non ho speso nemmeno un dollaro di Singapore nelle prime 8 ore in aeroporto.
All’interno dell’aeroporto di Singapore sono presenti anche due transit hotel, ovvero delle strutture che offrono ai viaggiatori delle vere camere da letto, il costo è quello di una camera d’hotel cara, sono prenotabili attraverso booking e piattaforme simili. Io non ho approfittato perchè erano esaurite e in ogni caso non avrei mai pagato 200SGD per dormire poche ore, meglio scroccare le poltrone nelle lounge.
Il mattino ha l’oro in bocca
La mia sveglia è suonata alle 6 del mattino, per due motivi. Il primo è che la permanenza massima con Priority Pass in questa lounge è di 3 ore, ma non ho visto alcun controllo o pagamento maggiorato come avviene in un aeroporto italiano, e la seconda è che dovevo fare check-in per partecipare all’escursione gratuita offerta dall’aeroporto a tutti i passeggeri in transito.
Fatto check-in mi sono dovuto “disfare” momentaneamente del mio trolley. Mi sono quindi recato al deposito bagagli per lasciare il mio bagaglio a mano. Per chi lascia gli oggetti personali viene fatto anche uno sconto se sono partecipanti ai Free Singapore Tour.
Delle 4 escursioni io ho optato per quella in partenza al mattino presto che, fortunatamente, era anche quella più interessante perchè permetteva ai turisti di visitare la zona intorno all’aeroporto.
Le quasi 3 ore sono letteralmente volate e il tour è stato super interessante e lo consiglio vivamente a tutti. Alla fine il bus ci ha riportato in aeroporto e io ho deciso di scendere al T1, quello più vicino al Jewel e, prima di passare i controlli e rientrare in aeroporto, ho fatto un salto in questa struttura unica al mondo.
Non importa quante volte si è passati dentro questa struttura, ogni volta sarà come la prima volta. Per chi ha poco tempo in transito è possibile uscire dall’aeroporto e fare un giro veloce, volendo uno dei tour permette anche di avere una guida che porta in giro e racconta i segreti di questa meraviglia architettonica. Alle 12 ho quindi deciso di rientrare in aeroporto. Nel corso della mattinata ho speso 7SGD per un cappuccino (in lounge era fatto con il latte in polvere dalla macchinetta) e 8SGD per il deposito dei bagagli.
Se si ha una connessione a Singapore si ha la possibilità di uscire dall’aeroporto, passando la dogana, una sola volta. Quindi è bene calcolare bene i tempi. Grazie ai nuovi controlli biometrici uscire è semplicissimo e velocissimo, ma bisogna ricordarsi di avere il QR per entrare a Singapore.
Cosa fare dentro l’aeroporto di Singapore
La prima destinazione è stata, ovviamente, la piscina. Bar e pool aprono alle 12 e al mio arrivo c’erano già ospiti che prendevano il sole e bambini che giocavano nell’acqua. L’accesso è a pagamento (27SGD), ma è possibile entrare gratis se si dorme nel vicino transit hotel.
Come in uno stabilimento balneare, o in un hotel, ci sono sdraio e lettini, c’è la vasca idromassaggio e la piscina raffrescata. Volendo si può ordinare da mangiare e da bere nel vicino bar. Se per caso non si ha il costume nessun problema per una 20 di dollari locali si potrà prendere direttamente alla cassa.
Dopo la piscina ho fatto un giro per i diversi giardini che sono presenti dentro l’aeroporto e sparsi per i vari terminal. I più belli sono sicuramente il Butterfly Garden, ovvero un giardino dove migliaia di farfalle svolazzano in mezzo alle persone, e il Cactus Garden una zona dove rilassarsi in una terrazza dove ci sono centinaia di diverse piante grasse di ogni dimensione.
Verso le 14.30, a meno di 3 ore dall’apertura dell’imbarco del mio volo, ho deciso di fare un salto nella lounge di prima classe di Qantas, penultima tappa della mia prigionia.
Prima di tutto mi sono fatto una doccia. Dopo 24ore da vagabondo e un bagno in piscina era assolutamente necessaria.
Poi ho pranzato, anche qui non ho fatto il timido e ho preso tutto quello che volevo dal menù alla cartè, ovviamente senza spendere nulla. Per accedere in questa lounge la cosa importante è lo status, dato che se si ha la giusta tessera si può accedere anche con un biglietto di basic economy.
La mia ultima tappa, prima di salire sul 777/300 di Cathay Pacific è stata nella lounge della compagnia di Hong Kong al terminal 4, pochi metri di distanza dal gate del mio volo.
Alle 17.35, 24h dopo essere arrivato in aeroporto, ho rimesso piede su un aereo e sono ripartito felice del tempo trascorso ai domiciliari dentro l’aeroporto migliore del mondo.
In conclusione
Andare in centro e tornare in aeroporto, soggiornare in hotel cenare e pranzare da qualche parte mi sarebbe costato non meno di 200€, al netto di rimanere in hotel e non spostarmi in giro per la bellissima città. La mia scelta di rimanere prigioniero mi ha portato ad una spesa totale di meno di 30€. Risparmio a parte ho fatto un tour, ho pranzato e cenato in due “ristoranti”, non al buffet e mi sono anche tolto lo sfizio di fare un tuffo in aeroporto.
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