ITA Airways, adesso Volare è obbligato a cambiare pelle altrimenti “i punti scappano”
Da quando ieri ITA ha mandato la mail che annunciava la firma dell’accordo di partnership con Flying Blue, il programma […]
Da quando ieri ITA ha mandato la mail che annunciava la firma dell’accordo di partnership con Flying Blue, il programma fedeltà di Air France KLM, la mia mail box, whatsapp e i profili social sono “inondati” di messaggi da parte di lettori che fanno calcoli, domande e proiezioni di utilizzo di punti.
Il perchè di tutto questo fermento
In questo articolo:
Da mesi, se non anni, scrivo che Flying Blue è il miglior programma fedeltà per gli accumulatori seriali di punti e miglia italiani, fino a ieri le mancanze erano due: non c’è una carta di credito personal che permetta accumulo dei punti in Italia (ndr c'è la Mooncard per le spese aziendali) e non c’era la possibilità di accumulare punti FB con i voli ITA Airways.
Adesso quindi tutti i passeggeri che volano regolarmente ITA Airways potranno (ri)cominciare ad inserire la carta fedeltà franco olandese per i voli operati dalla compagnia di bandiera italiana, e viceversa chi vola Air France KLM potrà scegliere liberamente di cumulare punti Volare, qualificanti e non, con il FF italiano.
Due vasi comunicanti che per anni hanno permesso ai reciproci passeggeri fedeli di accumulare punti, sfruttare i benefit e ottenere privilegi e che con la fine di Alitalia/Millemiglia non era ancora stata ripristinata.
Da oggi si avrà la certezza di poter entrare nelle lounge di ITA con un biglietto Air France o KLM e altrettanto potranno fare i passeggeri ITA nelle lounge di Parigi, Amsterdam e nel resto del mondo.
Perchè adesso Volare è “obbligato” a cambiare
Fino ad ora Volare ha giocato in un campionato diverso da tutti gli altri Frequent Flyer, o meglio era un campionato chiuso dove era impossibile fare paragoni con le altre compagnie. Una prima crepa si è aperta quando è stata annunciata la possibilità di convertire i punti Membership Rewards in punti Volare e una seconda quando sono state rese disponibili le nuove carte di credito co-branded ITA/American Express.
Adesso che è arrivato anche l’accordo con il vettore Skyteam più importante per i passeggeri italiani il muro sta per crollare e tutti potranno fare un confronto diretto, come al supermercato, su quale programma utilizzare in chiave ROI.
Se con 10€ al supermercato A compro 10 mele e in quello B le stesse mele costano il doppio o la metà, la brava massaia deciderà con precisione dove fare la spesa. Lo stesso accade nel mondo dei frequent flyer, dove però questi spostamenti possono significare che una compagnia guadagna e una perde e non poco.
Quali sono le criticità del programma Volare
Ho scritto in passato parecchi pezzi dove spiegavo quali erano punti deboli e punti di forza del programma made in ITAly, e oggi più che mai queste criticità rischiano di costare caro alla compagnia italiana soprattutto in questa fase di incertezza con la vendita a Lufthansa che non si è ancora concretizzata e il passaggio a Star Alliance ancora nebuloso.
Il problema principale è la mancanza della award chart, solo ITA Airways nel mondo dell’aviazione ha fatto questa scelta. Probabilmente dettata dalla visione dell’ex #1 Lazzerini che era convinto della sua visione, ma che i fatti dimostrano come nessuno al mondo “prevede” questa tendenza, anzi. Il paradosso è che adesso si possono staccare veri biglietti premio ITA, ma solo usando i punti di altri programmi fedeltà.
Se fino a ieri pochi FF italiani avevano punti nel programma fedeltà di Virgin Atlantic per prenotare voli premio ITA, non è così con Air France e quindi tanti potranno prenotare un biglietto premio, ad esempio da New York a Roma con solo 9,27€ + 72k punti FB.
E qui si apre il secondo problema, il valore dei punti e cosa si possa fare a parità di punti. Se io oggi volessi prenotare il biglietto premio qui sopra potrei, ad esempio, trasferire 108k punti MR nel programma Flying Blue e ottenere i 72k punti necessari ai quali aggiungere meno di 10€ di tasse.
Se però volessi fare la stessa prenotazione usando i punti Volare oltre ai 108k punti membership rewards dovrei sborsare anche oltre 2900€ cash. Questo perchè i punti Volare hanno un valore fisso di 5 euro ogni 1000 punti e per di più essendo un volo di sola andata il prezzo è ancora più alto rispetto ad un biglietto a/r.
E’ evidente che in questa situazione un FF difficilmente accumulerà punti del programma fedeltà italiano invece di quello francese, e questo costerà soldi alle casse di ITA perchè i punti si vendono e si comprano anche tra le compagnie.
Allo stesso modo è impensabile che il fedele cliente ITA non possa usare i punti accumulati per volare a bordo di Air France o KLM, o alle altre compagnie partner.
Basta con i punti che scadono
La prima modifica che deve fare ITA al programma Volare è però una molto più semplice e poco onerosa.
Deve cambiare approccio sulla scadenza dei punti. In Italia i programmi fedeltà sono considerati dei concorsi a premio e quindi regolati da apposita normativa, non c’è però scritto da nessuna parte che si debba sempre far scadere i punti al consumatore. Succede al supermercato, dal benzinaio e ovviamente anche con i punti FF.
Non dico di copiare gli americani (nessuna scadenza), ma basterebbe poco per avere un approccio simile a quello di Air France (se voli rinnovi i punti) o di Lufthansa (se hai lo status, o la carta di credito i punti non scadono), andrebbe anche benino un approccio tipo Emirates o Singapore ovvero con i punti che scadono 36mesi dopo essere stati accumulati.
Già così sarebbe un programma migliore, invece oggi tutti noi viviamo con l’incubo 15 ottobre 2024, data di fine della raccolta e di potenziale “scadenza” dei punti accumulati, anche quelli di un volo fatto il 2 ottobre 2024.
Quale è il rischio per Volare (e per ITA)
I programmi fedeltà fanno soldi, tanti, e valgono miliardi di dollari nei bilanci delle compagnie aeree. Air France KLM ha appena ipotecato Flying Blue per un valore di oltre 1.5mld di dollari.
Come noto il bilancio di ITA Airways è lontano dall’essere in pareggio, ma l’anno scorso la Volare Loyalty spa, controllata interamente dalla compagnia italiana, ha generato un utile di oltre 660k euro a fronte di poco meno di 7.8M di fatturato. Una dimostrazione che, anche se appena nato, il FF italiano sia in utile e contribuisca positivamente alla cassa della compagnia.
Se però non ci saranno cambiamenti di rotta i FF più scafati, quelli più attenti al valore dei punti e di conseguenza quelli anche più propensi a spendere dove si possano ottenere anche punti, potrebbero migrare verso Flying Blue le proprie transazioni in catene alberghiere, autonoleggi, shopping e altre attività simili con un danno enorme per il programma.
In conclusione
Volare piano piano sta maturando, certo prima o poi si dovrà ripartire da zero o quasi con il passaggio a Star Alliance, ma nel frattempo le cose migliorano di giorno in giorno. Adesso però serve un tagliando e un fine tuning per migliorare le prestazioni della macchina e iniziare a correre come tutti gli altri programmi FF.
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