Alitalia tra Lufthansa e Delta, perchè (forse) i tedeschi sono il partner migliore
Sono giorni caldi, caldissimi, per Alitalia come forse non lo sono mai stati questi ultimi 24 mesi di amministrazione controllata. […]
Sono giorni caldi, caldissimi, per Alitalia come forse non lo sono mai stati questi ultimi 24 mesi di amministrazione controllata.
In questo articolo:
Ieri Corriere.it, il media italiano che più si è occupato della compagnia di bandiera in questo periodo, ha spiegato nel dettaglio la situazione dell’alleanza internazionale.
Al grande pubblico interessa sapere se vengono pagati gli stipendi ai dipendenti o la validità o meno dei biglietti acquistati su Alitalia per volare con ITA, ma se dobbiamo parlare di rilancio oltre al nome (che dovrebbe essere messo all’asta nei prossimi giorni) conta soprattutto il partner industriale e le regole con le quali ITA si potrà sedere al tavolo.
Alitalia è sempre stata membro di Skyteam, ma come commensale invitato mai come organizzatore della cena, questo vuol dire che gli altri hanno sempre deciso per lei.
Delta e Air France hanno prima limitato al massimo l’espansione verso gli USA, per tenersi in casa i passeggeri e quindi gli utili. Poi hanno fondato una nuova coalizione con Virgin Atlantic, alla quale AZ non è stata nemmeno invitata.
Lufthansa invece cerca di attirare ITA proponendo un ingresso in StarAlliance, l’alleanza che comprende tra le altre United e Singapore Airlines, con pieni poteri. Questo vuol dire libertà totale di aprire rotte verso qualsiasi mercato la compagnia intenda volare.
La differenza è abissale perchè le alleanze consentono di effettuare voli in codeshare/connessione e questo permetterebbe ad AZ (chissà se manterrà questo codice per i suoi voli) di poter ridisegnare il network in funzione dei traffici più ricchi, quando questi torneranno ovviamente.
Non solo LH offre la sua piattaforma prima ancora di entrare nel capitale azionario. Questo vuol dire per la nostra compagnia avrebbe possibilità di essere trattata da grande cliente e non da cliente da spennare quando ordina nuovi aerei, pezzi di ricambio. Oppure, ancora più importante, avrebbe la possibilità di sfruttare tutta l’infrastruttura informatica, vero asset trainante – al pari degli aerei – per un vettore premium.
Ovviamente Lufthansa non regala nulla, anzi, sul piatto inizialmente non metterebbe nemmeno soldi, ma questo potrebbe anche essere un vantaggio per la nuova Alitalia. Nascere indipendente permette a Lazzerini e al suo team di usare i tre miliardi di euro a disposizione nel modo migliore. E se, e quando, arriverà il nuovo socio la situazione si spera sarà diversa dalla attuale. permettendo anche allo Stato di recuperare parte dell’investimento fatto.
La pandemia sta di fatto aiutando Alitalia, il mondo dei viaggi è ancora ingessato. La ripartenza per la stagione estiva non si è verificata e se arriverà sarà, purtroppo, inferiore alle attese. Questo vuol dire che la nuova ITA non ha perso ancora più terreno, ma dobbiamo essere onesti: è now or never.
Nel mentre fanno piacere i rinnovi degli accordi con MSC per le crociere nel nord Europa e le notizie del pagamento degli stipendi, ma adesso serve il via libera definitivo dall’Europa per arrivare entro l’entrata in vigore dell’orario invernale con la nuova compagnia di bandiera italiana.
Ho già esposto il mio punto di vista sulla alleanza e, come iscritto al programma Millemiglia, nonché accumulatore seriale di miglia Alitalia, il passaggio a Star Alliance sarebbe decisamente un upgrade importante per chi vuole viaggiare usando punti e miglia.