Ho speso 250€ per viaggiare nella suite “segreta” di Emirates. La conoscono in pochi e non vola in Italia
Si chiama Gamechanger è solo su 9 aerei di Emirates, ed è (secondo me) la seconda cabina di prima classe più bella al mondo (la migliore su un aereo ad un piano)
Scopri altro da questo viaggio
La nostra folle avventura a bordo di tutte le cabine di prima classe di Emirates è iniziata in Giappone, più precisamente a Tokyo Haneda il city airport della capitale giapponese.
In questo articolo:
- Specifiche
- Aeromobile:
- B777/300
- Classe:
- First
- Tratta:
- HND - DXB
- Prezzo:
- 250€
- Prenota
Emirates al momento vola a Tokyo due volte al giorno. Un volo con l’A380 atterra a Narita, l’altro con il Boeing 777/300 arriva e parte da Haneda.
Nella mia caccia all’itinerario perfetto ho cercato di rendere l’esperienza unica ed irripetibile e non potevo non scegliere questa tratta. E’ la più lunga tra quelle operate con la “gamechanger” ovvero la cabina di prima classe più rara ed esclusiva di Emirates.
Questa cabina è seconda solo alla Suite di Singapore Airlines, ma qui siamo su 777 non su A380 e i cm a bordo di un aereo sono più preziosi che in piazzetta a Portofino.
La prenotazione
Ho già scritto un articolo nel quale spiego nel dettaglio come ho prenotato questo biglietto, riassumo semplicemente dicendo che l’intero itinerario mi è costato meno di 250€ a tratta, tutto compreso.
In aeroporto
Purtroppo a Tokyo non è disponibile il servizio chaffeur di Emirates, siamo quindi arrivati ad Haneda con la monorotaia che è collegata con la metropolitana e che ci ha permesso di arrivare in meno di 25 minuti da Shibuya, rispetto ai 45 minuti, traffico permettendo, del taxi. Soprattutto la spesa è stata di un decimo, dato che il biglietto è stato di 600 yen a passeggero, invece dei circa 15mila del taxi.
La monorotaia ferma in tutti i terminal, per non sbagliare è bene sapere che il T3 è quello dove partono tutti i voli internazionali, compreso il volo per Roma di ITA Airwyas, l’unico volo diretto tra Italia e Giappone, che parte proprio da qui.
I check-in di EK sono sempre affollati, anche nelle file dedicate ai passeggeri premium. Nel nostro caso a complicare il tutto è stato il mix esplosivo di:
- Itinerario complicato
- Sosta di 20 ore a Dubai
- Passaporto lettone di Marika
- Addetta al chek-in alle prime armi
Tradotto siamo stati quasi 20 minuti al banco dell’accettazione perchè prima non risultava la possibilità di visto all’arrivo per Muscat per i passaporti lettoni, poi la valigia è stata etichettata fino a Muscat e non solo fino a Dubai, dove in vista dello scalo lungo abbiamo sfruttato il Dubai Connect di Emirates, e quindi avevamo bisogno di recuperare il nostro bagaglio.
Recentemente ho scoperto i prodotti della Level8. Devo dire che dopo questo viaggio sono soddisfattissimo del mio baule viaggio e del trolley in alluminio. Se ti interessa vedere i tanti prodotti pensati per i viaggiatori puoi approfittare di uno sconto del 20% sull’intero catalogo sino al 12 luglio usando BFF20 come codice di sconto.
Ottenute le nostre carte di imbarco ci siamo diretti verso la lounge di JAL. Emirates, a differenza di Narita, non ha una sua lounge ad Haneda e i passeggeri vengono quindi distribuiti nelle due lounge di Japan Airlines. Chi viaggia in First ha accesso alla lounge di First, mentre i passeggeri elite e business alla Sakura tradizionale.
La lounge è bella, grandissima ed elegante. Non ha però nulla di “first”, ma è una costante di tutte le compagnie oneWorld che hanno questa distinzione tra le lounge.
Ci siamo gustati del Sushi e del Sakè, ci siamo fatti la doccia (sul 777 non ci sono le docce in first) e abbiamo atteso l’ora dell’imbarco.
La Gamechanger
Questa cabina doveva diventare il nuovo standard di Emirates e se mai arrivasse (ma non arriverà) sull’A380 potrebbe diventare la migliore al mondo, o contendere seriamente il titolo a Singapore.
Sono pochissimi B777 ad avere questa cabina, e su ogni aereo ci sono solo 6 suite. In una configurazione 1-1-1 su due file.
La particolarità è che sono delle vere e proprie suite chiuse dal pavimento al soffitto, delle piccole cabane. Sono 100 volte meglio della poltrona offerta su tutto il resto della flotta di EK.
Volare su questa cabina non è facile e il motivo è semplice ci sono solo 9 Boeing 777/300 con questa configurazione su un totale di 124 777/300 in flotta.
Non volano in America, ad esclusione di sporadiche apparizioni sulla IAD/DXB. L’Europa è il continente dove è più probabile trovarla: Bruxelles e Zurigo sono le tappe fisse, e salvo rarissime eccezioni non volano in Italia. Poi c’è Tokyo e nulla più, ovviamente può sempre capitare un cambio macchina e in questo caso sarebbe una grandissima botta di … fortuna.
Non offre la doccia, non offre il bar come sull’A380. Ma a livello di privacy, comodità, comfort e unicità non c’è paragone che regge il confronto. La gamechanger vince per KO tecnico alla prima ripresa.
Tutte le rotte europee sono di massimo 6 ore e mezza, assolutamente non abbastanza per godersi al 100% questa cabina. Il volo da Tokyo dura 10 ore, che in inverno diventano anche 11.30, è quindi la rotta ideale per sfruttare al massimo questa suite.
A bordo
Siamo arrivati al gate puntuali ed il B777 di Emirates era li ad aspettarci. L’imbarco è iniziato più o meno regolare. Salvo notare la mia valigia, quella imbarcata, stranamente ferma al gate. Ho quindi scoperto che l’errore della addetta non era stato sanato, quindi era stato richiesto di recuperare il bagaglio dalla stiva per essere nuovamente etichettato e reimbarcato.
Aperto l’imbarco sono scattato come Cipollini davanti al traguardo della tappa del Giro, peccato che al cartello dell’ultimo km siamo rimasti fermi per quasi 30 minuti. Un problema ad un portellone ha costretto a sospendere le procedure e lasciato i passeggeri in piedi nel bridge di collegamento.
Risolta la questione ci siamo teletrasportati a bordo, peccato solo che a differenza di quello che fanno altre compagnie EK non riservi la porta anteriore solo ai passeggeri di first, ma anche a quelli di business. Risultato per poter fare qualche foto della cabina in tranquillità ho dovuto aspettare fino all’ultimo minuto.
Surreale è l’aggettivo che mi viene in mente, ho volato su molte cabine di prima classe in vita mia, ma questa è davvero unica e, ad oggi, inimitabile.
Noi avevamo prenotato la suite 2F e 2K, ovvero una delle due centrali e una lato finestrino. Contrariamente a quanto si possa pensare la poltrona migliore è quella centrale e il motivo è che è più grande delle altre.
Certo se si viaggia in coppia non si può stare vicini e chiacchierare, non si può nemmeno cenare insieme, quindi se volete un honeymoon non sprecate punti (o euro) e volate in business class. Devo ammettere che io e Marika non abbiamo sofferto la lontananza, anzi.
Quando si entra nella suite, si ha proprio la sensazione di entrare in una camera d’hotel, certo manca il letto, ma la chiusura da cielo a terra, regala una sensazione diversa da tutte le altre “porte” che ho trovato a bordo di un aereo. La poltrona è comodissima e si sposta in tutte le direzioni, lo spazio per le gambe è infinito, la porta isola completamente dal corridoio e le finiture sono in perfetto stile Emirates.
Mi viene difficile fare l’elenco delle caratteristiche di questa cabina che è veramente di un altro livello. C’è tutto quello che EK offre nelle sue first class, solo che qui è tutto più grande, più ricco, più comodo, più unico.
Ogni passeggero è libero di gestire tutto della sua suite. Una volta raggiunta la quota di crociera, si chiude la porta (e la persiana della finestra) e si è nel proprio santuario. Si decide la temperatura, l’intensità della luce, la colorazione delle luci. Il volume della tv e cose banali come l’inclinazione della poltrona. Si possono anche accendere i led nel pavimento e decidere di che colore averli.
A bordo a mancare non è lo spazio. C’è un armadietto sotto la scrivania dove nascondere il trolley (ps se ti piace la mia Level8 in alluminio fino al 12 luglio è scontata del 20% usando BFF20 come codice di sconto ). C’è un armadio con attaccapanni dove appendere i vestiti. C’è spazio sotto il tavolo, ai lati della poltrona (che nel dubbio si sposta anche in orizzontale) e sopra la scrivania.
Se normalmente EK in first nasconde un piccolo minibar nel tavolino e mette un cestino di snack a disposizione dei passeggeri affamati, qui ci sono due vetrinette una per il bere e una per gli snack.
Il tavolo esce da sotto la scrivania, ed è grande come un tavolino da bar. La poltrona si sposta a piacimento fino a trovare la giusta posizione nelle diverse fasi del volo.
Su tutte le poltrone premium di EK c’è un piccolo tablet che aiuta a gestire le funzioni. Più si sale di categoria più è grande, qui è un 13” che pesa almeno 1 kg.
Dal tablet si gestisce tutto: dall’IFE alle luci, dalla poltrona alle luci. Si può anche videochiamare l’equipaggio, si ho scritto bene VIDEOCHIAMARE.
Sotto la base del tablet ci sono i pulsanti rapidi per gestire velocemente le luci, l’IFE, la chiamata dell’equipaggio e alzare/abbassare le tendine degli oblò.
Nel bracciolo è nascosto il telecomando della TV e nel bracciolo opposto è ricavato un piccolo vano dove mettere il telefono o il passaporto. Sempre nel bracciolo ci sono i controlli rapidi della poltrona. Quattro pulsanti per trovare la seduta perfetta in tutte le fasi del volo.
C’è poi un piccolo schermo touch sulla struttura della parete che permette di gestire altre funzioni come i colori delle luci, la temperatura della suite.
Nella scrivania è nascosto il vanity kit. C’è uno specchio illuminato e uno spazio dove vengono lasciati alcuni prodotti oltre all’iconica agendina e alla penna di prima classe.
La particolarità per le poltrone centrali è che gli oblò sono finti e grazie ad alcuni schermi trasmettono quello che si vedrebbe guardando fuori dai finestrini.
A chi siede sugli oblò veri viene consegnato anche un binocolo, per vedere dall’alto cosa succede a terra.
A fare la differenza sono i dettagli, tutto in questa cabina è studiato al centimetro ed Emirates sfrutta ogni centimetro per offrire un prodotto davvero unico.
Inutile dire che la poltrona si trasforma in un letto, completamente piatto e quando si chiudono la porta e la finestra, è come essere nella propria camera d’albergo.
Certo Singapore Airlines ha avuto un approccio differente, nella suite di prima classe si ha la poltrona e un letto, ma sull’A380 c’è tutto lo spazio che si vuole, qui no. Qui però si ha ancora più privacy dato che la parete arriva al soffitto, isolando completamente il passeggero dal corridoio.
In versione notte la cabina è qualcosa di davvero spaziale, è molto più bella di quando è illuminata dalla luce naturale.
I sei passeggeri di First hanno due bagni a disposizione, uno leggermente più grande dell’altro, ma certo qui l’A380 con la doccia e il pavimento riscaldato non lo batte nessuno
Food & Beverage
Emirates si è aggiudicata (leggi ha comprato) l’esclusiva mondiale del Dom Perignon ed è quindi l’unica compagnia che serve questa pregiata etichetta di champagne su un aereo. C’è una cosa che non riesco a capire, come mai alcune volte non può servirlo fino a quando non si chiudono le porte, stranezze dei cieli.
Il menù e la carta dei vini sono stati distribuiti poco dopo l’imbarco nella classica custodia di pelle. Uno dei pochi lati negativi di questo volo è stata la cena, essendo una partenza notturna non viene servita una vera e propria cena, ma una sorta di spuntino.
Ca va sans dire si parte dal caviale, ma poi i piatti sono decisamente meno sofisticati ed importanti rispetto ad un volo normale. Vero che si potrebbe arrivare già cenati in aeroporto, o cenare in lounge, ma se compro un biglietto di first mi aspetto sempre la stessa qualità di offerta, e così non è stato.
Il volo dura poco più di 10 ore, su un volo della medesima durata vengono offerti due pasti completi in questo livello di cabina, qui invece c’è solo la colazione e anche in questo caso il menù è un pochino triste. La cantina di Emirates è tra le più raffinate ed esclusive di tutti i vettori, ha scippato il DomPe a tutta la concorrenza, offre vini e liquori di altissimo pregio e quando a bordo sale un “astemio” come me è come andare a Disneyland.
Dal menù, oltre il caviale, ho preso il piatto di sushi, poi non trovando nulla di interessante ho puntato agli spuntini e ho ordinato gli hamburger con incredibile sorpresa l’assistente di volo è venuta ad informarci che avevano solo 1 piatto disponibile e che era stato ordinato prima di noi da uno degli altri due passeggeri. Mi sono dovuto accontentare quindi del cocktail di gamberi e di un tipico piatto Thai con il pollo
Presentazione sempre stellare, mise en place da ristorante e servizio attento, veloce e presente. Alla fine una boccia di Dompe è andata via prima dell’arrivo del dolce. Tutto il servizio è durato meno di 50 minuti, perfetto per un volo notturno dove si vuole mangiare velocemente e poi mettersi a dormire.
Nelle vetrinette snack, patatine, caramelle oltre che bibite e altre bevande.
A circa due ore dall’atterraggio è stata servita la colazione io ho scelto il french toast ed è stato una delusione colossale rispetto a quello che ho mangiato a bordo di Etihad. Il tutto servito con paste calde, cappuccino e frutta fresca.
Servizio
Appena entrati veniamo accolti e accompagnati dalla purser al nostro posto. Essendo la nostra prima volta in questa cabina ci vengono spiegate le diverse funzionalità, le caratteristiche e le varie impostazioni possibili dei vari gingilli eletttronici.
Sul tavolino era già presente il beauty kit, uno diverso per me e per Marika. Non solo estetica, ma anche i prodotti all’interno erano diversi in base al sesso del viaggiatore.
Poco dopo ci sono stati portati i pigiama, mentre mascherina per gli occhi e ciabatte erano già al posto.
Come sempre ho attaccato bottone con le assistenti di volo e abbiamo chiacchierato di lavoro e di cosa ci piace fare quando arriviamo a destinazione.
Dopo la cena, mentre mi cambiavo per la notte, l’assistente ha trasformato la poltrona in letto, apprezzabile il materassino che viene messo sopra la poltrona che la rende molto più comoda.
Nella consolle c’è anche nascosto un piccolo tavolino estraibile, molto comodo per avere un drink sempre a portata di mano.
Piccolo consiglio valido dall’economy alla first, cinture allacciate mentre si dorme e visibili, così in caso di turbolenza non si viene svegliati dall’equipaggio per verificare che siano indossate.
IFE
Incredibile, ma sono rimasto deluso da ICE, il pluripremiato sistema di intrattenimento di bordo di Emirates. Il mio telecomando non funzionava, mi è stato sostituito, riavviato il sistema, ma niente non c’è stato verso di utilizzarlo. Oltre a questo lo schermo aveva il touch non funzionante e questo unito al telecomando KO era un pochino fastidioso.
Certo potevo usare il tablet come controller, ma pesa 1 kg (o forse più) è un 13” e per niente tascabile, soprattutto guardare la tv con la poltrona in modalità letto mi costringeva ad alzarmi. In prima classe questo non dovrebbe accadere.
I contenuti come al solito sono tanti, praticamente infiniti. Live tv, programmi tv con discovery+ e disney+, su questo non si può dire che EK non abbia fatto centro, e’ però lo stesso da anni, una rinfrescata alla UI così come EK sta dipingendo le nuove livree potrebbe darla anche allIFE.
Le cuffie a disposizione sono tra le migliori che ho mai trovato a bordo di un aereo, l’unico difetto è che sono a filo.
Wi-fi gratuito, illmitato e su tutti i device grazie al biglietto di first, ma recentemente Emirates ha esteso questo servizio anche a tutti gli iscritti al programma fedeltà Skywards.
Il bus di prima classe
Solitamente quando atterro e finisco in una piazzola e non sul finger collegato all’aerostazione sono “alterato”, non questa volta. Finire parcheggiati lontano dal terminal ci ha permesso di provare anche il bus allestito ad hoc per i passeggeri di prima classe.
Certo a Washington hanno i bus/lounge, ma a bordo c’è posto per oltre 100 passeggeri, qui invece ci sono le poltrone contate per massimo 12 passeggeri, ovvero quelli che si possono trovare su un A380, noi eravamo solo in 4 ed è stato il modo migliore di concludere il volo.
Senza contare che girando per DBX si vedono solo gran belle macchine.
Lo chaffeur direzione hotel
Passata l’immigrazione (quasi) senza fare la coda e recuperata la valigia, ci siamo diretti nell’area dedicata al servizio chaffeur di Emirates, essendo un biglietto pagato e non un biglietto premio si ha diritto ad essere portati a destinazione gratuitamente.
Nel nostro caso eravamo in long layover, ovvero avevamo una connessione lunga e abbiamo così sfruttato Dubai Connect, il servizio gratuito di Emirates che ospita, in una serie di selezionati hotel i viaggiatori che preferiscono dormire in un letto vero, anzichè accamparsi in aeroporto.
In conclusione
A questo prezzo è stato un furto con destrezza, sono contentissimo di questa esperienza e spero in futuro di poter viaggiare nuovamente in questa cabina. Come sempre però EK ti lascia quella sensazione di lusso per la massa, prodotto standard che deve soddisfare migliaia di passeggeri ogni giorno.
Se la Suite di Singapore è davanti in classifica è per il prodotto, ma anche Air France è davanti grazie al serivzio, l’esclusività e la cura del passeggero che Emirates non riesce a dare a terra come a bordo.
Avviare l’imbarco sapendo che c’è un problema tecnico lasciando i passeggeri 40 minuti in piedi nel bridge non si dovrebbe fare. Una poltrona di first poi non può avere lo schermo parzialmente rotto e il telecomando non funzionante. Non è possibile poi che con 4 passeggeri a bordo, su 6 poltrone disponibili, ci fosse 1 solo hamburger disponibile.
Pro
- La cabina
- Il servizio
Contro
- L'offerta gastronomica
- Telecomando e touch screen KO
- L'attesa nel finger
- Niente chaffeur a Tokyo