Arrivederci Alitalia, cara ITA questa volta non puoi sbagliare
Aggiornamento ore 21. La nuova compagnia di bandiera italiana si chiamerà Alitalia. Dopo una trattativa privata per 90 milioni di […]
Aggiornamento ore 21. La nuova compagnia di bandiera italiana si chiamerà Alitalia. Dopo una trattativa privata per 90 milioni di euro, Ita ha acquisito la proprietà del marchio Alitalia e di tutti gli asset collegati come il sito internet alitalia.com, i profili social, il logo e ogni altro simbolo distintivo. Questo vuol dire che da domani mattina ITA decollerà con il suo nuovo nome, ovvero Alitalia, e soprattutto non dovrà ridipingere i vecchi aeromobili di provenienza Alitalia.
In questo primo anno di attività di questo sito non ho mai nascosto il mio amore per il vettore tricolore. Non ricordo quando mi sono iscritto al programma Millemiglia, ma sono sicuro che rimpiangerò la mia tessera 1555800.
In questo articolo:

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Non ho idea di quanti voli ho preso con Alitalia, probabilmente più di 250 tratte, ricordo però quanti voli mi sono stati cancellati e il numero è uno: un transito da Fiumicino verso Ancona. Mi reputo fortunato perché anche con Ryanair non ho mai avuto voli cancellati o registrato ritardi monstre. Certo, a me piace viaggiare fuori stagione e questo mi ha sempre evitato il rischio di passare ferragosto in aeroporto a Palermo, e comunque anche fosse successo sarei sempre stato protetto dalla mia assicurazione viaggi gratuita. A parità di tratta/prezzo ho sempre preferito AZ a tutte le altre compagnie, perché era Alitalia.
Ho perso il conto dei biglietti premio presi con Alitalia usando le miglia, il companion e il milesback, ovvero tutte le scorciatoie possibili per accumulare punti nel programma fedeltà di Alitalia. Faccio parte di quella che reputo la ridotta percentuale di iscritti a Millemiglia che in questi anni ha registrato un saldo positivo in termini di dare/avere, non ho mai lasciato scadere i miei punti, non ho mai perso un’opportunità. A differenza di moltissime persone che mi dicono “non riesco mai ad usarle, non so come fai a trovare i posti in Magnifica“.
Ho usato la carta Payback e fatto la spesa alla Coop, ho cercato quando potevo di sfruttare tutti i bonus per aumentare il mio saldo e oggi, ultimo giorno di vita della compagnia, nel mio portafoglio restano circa 400k punti Millemiglia, assieme a 3 carte di credito American Express Alitalia e 5 voucher companion maturati e non usati. Una mini tragedia.
In queste ore frenetiche di transizione, tra lo switch off di Alitalia e il decollo di ITA, sono veramente curioso di capire come andranno a finire le tante partite aperte a partire dal nome. La nuova compagnia si chiamerà ancora Alitalia? Il codice dei suoi biglietti sarà sempre 055? L’identificativo del volo sarà sempre AZ ? Oppure sarà tutto nuovo?
In ogni caso la nuova compagnia non si vedrà prima della prossima primavera, quando si inizieranno a vedere i primi nuovi aerei e quando, probabilmente, saranno risolte le questioni sulla futura alleanza, sul nuovo programma fedeltà e soprattutto saremo in un mondo nuovamente aperto e dove si potrà viaggiare senza dover impazzire nella burocrazia.
Ho preso il mio ultimo volo con la “vecchia” Alitalia, quella nata nel 1946, solo pochi giorni fa: la tratta era Palermo-Linate, è stato un volo qualunque su un aereo qualunque. In ogni caso è andata molto meglio del mio ultimo volo Linate/Fiumicino di questa estate.
Avrei tanto voluto essere sul primo volo della nuova compagnia, ma per fortuna ho aspettato a prenotarlo dato che (notizia appena arrivata) è stato già cancellato. Al momento, a dire il vero, non ho alcun biglietto per la nuova ITA, spero di prenotare a breve. Nel frattempo le mie strategie si sono diversificate e, ad esempio, domani volerò con Air France alla volta di Bangkok e, quando tornerò in Italia, avrò abbastanza XP per ottenere il livello Gold nel programma fedeltà in Flying Blue e quindi rimanere élite nell’alleanza Skyteam che sarà orfana di Alitalia.
Perché la nuova compagnia può farcela
Premessa. Non sono un esperto del settore, non ho 5 master in gestione di una compagnia aerea. Se l’Italia è la nazione dove tutti sono CT di calcio, io allora provo a fare il guru di TFC.
- La pandemia ha rimescolato le carte per tutti, ma allo stesso modo il traffico sta tornando a crescere più velocemente di quanto previsto da tutti i CEO e gli esperti, lo dimostra il fatto che gli A380 destinati al macero, come i 747, stanno velocemente tornando in servizio in quelle compagnie che ancora non avevano deciso come disfarsene.
- La flotta annunciata da ITA è il vero cambio di rotta con il passato, da quando AZ era un vettore leader e volava in ogni parte del mondo abbiamo assistito a un management che rilanciava il vettore senza mai investire sul ferro.
- Addio Skyteam, o almeno addio al guinzaglio che impediva ad AZ di aprire tutte le rotte che voleva verso gli USA, le più profittevoli, non importa quale sarà la nuova alleanza. L’unica cosa che conta è che gli uomini dell’AD Lazzerini possano scegliere di volare dove vogliono e quando vogliono.
- Cambia la testa, ma anche molte braccia. Ho sempre sostenuto che uno dei problemi che attanagliava la compagnia era il personale. Tutto indistintamente da quello viaggiante ai colletti bianchi fino ai dirigenti e all’ingerenza della politica italiana. La nuova compagnia sarà molto diversa, ci saranno tanti ex, ma anche tanti nuovi e la speranza è che i nuovi prendano esempio da chi sa fare bene le cose e non dalla mentalità tipica del “… abbiamo sempre fatto così”.
- Last but not least, questa azienda alleggerita e ripulita alla fine sarà appetibile per altri vettori interessati a mettersi in tasca le decine di milioni di passeggeri che ogni anno volano in Italia.
Perché la nuova compagnia finirà nella polvere come le altre
- La pandemia ha rafforzato le lowcost che si sono prese quasi tutta l’Italia, il treno Milano/Roma è sempre più veloce e ci saranno meno spostamenti di lavoro sostituiti da incontri virtuali via Zoom.
- La testa è cambiata, ma potrebbe non bastare. Il prodotto di Magnifica sul lungo raggio è sempre stato di ottimo livello, ma a mancare era il personale viaggiante e la qualità del servizio di terra e nel corto medio raggio. Se le braccia non accetteranno i nuovi ordini dall’alto, il viaggiatore italiano continuerà a volare Ryanair, a volte pagando anche di più, e incazzandosi dicendo che AZ è anche peggio.
- Troppo tempo perso. Oggi, vigilia del primo volo, non sappiamo ancora troppe cose a partire dal nome. La nuova flotta arriverà a malapena in tempo per la stagione estiva e non tutta. Manca l’alleanza e manca il programma fedeltà e soprattutto mancano gli aerei per volare dato che saranno meno della metà di quelli che c’erano. Le altre compagnie stanno già mangiando nel piatto che è stato di AZ.
- Il mood negativo. Sono quasi 20 anni che AZ è in crisi e molti italiani preferiscono altri vettori piuttosto che perdere soldi, punti e tempo. Altri non vogliono far parte dell’ennesimo rilancio visto il buco nero che ha divorato miliardi di euro in questo periodo.
In conclusione
Vedremo da domani quale futuro si costruirà per il nuovo vettore di bandiera italiano, al momento però anche la data del 15 ottobre non è di buon auspicio, dato che è la stessa scelta dal Governo per l’entrata in vigore del green pass e di tutte le proteste che esploderanno nelle prossime ore. In ogni caso io le guarderò dal caldo della Thailandia e spero che al mio rientro sia tornato anche il sereno sulla compagnia.
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